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La proposta: anche a Messina un hub anti-covid 19 come a Roma

La nascita del nuovo ospedale Covid al Policlinico Militare del Celio di Roma per fronteggiare questo momento dell’emergenza, non può non rappresentare un esempio positivo di sinergia, ma al contempo non può non far riflettere sulla mancanza di decisioni forti e immediate mostrata, fino ad oggi, della “macchina sanitaria” anti-coronavirus nella nostra città. Grazie alla collaborazione tra il Ministero della Difesa, quello della Sanità e della Regione Lazio, infatti, nel presidio della Capitale è stata creata una struttura da 120 posti letto (che sarà implementata fino a 150), dei quali 30 destinati alla terapia intensiva o sub-intensiva; questo nuovo hub, tra l’altro, diventerà polo di riferimento del Centro Italia.

Un hub anche a Messina?

Anche a Messina, già da tempo, si rende indispensabile una risposta pronta e coordinata allo scopo di poter gestire, in sicurezza, il contagio invisibile, soprattutto nella “fase 2”. E’ quindi necessario, innanzitutto, allestire strutture dedicate al ricovero di soggetti paucisintomatici che hanno intrapreso una terapia anti-Covid, ma che non possono ancora vivere in famiglia o isolati e soprattutto senza sostegno medico-assistenziale.

L’ex ospedale militare?

Proprio per ovviare a ciò, sull’esempio di Roma, si crede opportuno indicare la possibilità di fruire di locali attualmente inutilizzati ubicati all’ex Ospedale Militare di viale Europa, all’ex Distretto Militare di via Trieste, all’ex Ospedale Regina Margherita di viale della Libertà; ma anche in strutture della Marina Militare che dovrebbero essere disponibili nella zona falcata. Cosa si aspetta ad agire in tal senso?

Si cerchino velocemente nuove sinergie tra uffici ministeriali, quindi, per cancellare definitivamente l’incubo Covid19.