Tirreno

La Regione vuol bonificare le discariche di Mazzarrà e Tripi

Dopo aver diffidato i Comuni, avviato le procedure per un intervento sostitutivo, incaricato un commissario e individuati i fondi da cui attingere, la Regione Siciliana è pronta a mettere in sicurezza o bonificare sette vecchie discariche dismesse, ma mai chiuse.

Nei prossimi giorni sono previsti dei sopralluoghi sulle aree interessate per programmare le opere. Il primo appuntamento è l’8 luglio a Mazzarrà Sant’Andrea e a Tripi nel Messinese, poi il 9 luglio a Camporeale e il 16 luglio a Bolognetta in provincia di Palermo. Seguiranno i sopralluoghi a Noto e a Lentini nel Siracusano e a Vittoria in provincia di Ragusa.

I primi lavori interesseranno i siti con elementi di pericolosità maggiore. In Sicilia sono 511 le discariche realizzate decenni fa con normative più vaghe che poi, una volta esaurite, non sono state mai chiuse formalmente o bonificate. Molte di queste sono state realizzate prima del 2003 quando non c’era una legge che obbligava i Comuni ad accantonare somme per la gestione post-operativa. Gli uffici hanno proceduto a diffidare i Comuni inadempimenti, così come prevedono le procedure di legge, e hanno affidato al Commissario per il dissesto idrogeologico i siti per avviare gli interventi. Una delle fonti di finanziamento individuate dalla giunta Musumeci è il gettito del tributo speciale per il deposito in discarica. Il commissario dovrà intervenire quindi con la progettazione degli interventi in seguito ai sopralluoghi dei rup e dei progettisti che dovranno individuare, progettare e quantificare le opere necessarie.

Il lavoro del governo interessa però tutto il settore e sta producendo altri risultati: ad esempio per quanto riguarda i Siti di interesse nazionale, dove le somme erano bloccate nella cosiddetta contabilità speciale. «Attraverso un confronto continuo col ministero – sottolinea l’assessore Alberto Pierobon – siamo riusciti a liberare 65 milioni di euro per Priolo in provincia di Siracusa e Milazzo nel Messinese, che torneranno nelle disponibilità del bilancio regionale per avviare le opere necessarie».