MESSINA – Il dibattito continua: a intervenire sulla scritta “Mussolini” riapparsa su palazzo Magaudda dopo il restauro supervisionato dalla soprintendenza è oggi il Partito democratico.
Il Coordinamento provinciale messinese chiede a prefetta, soprintendenza e sindaco Basile la rimozione. Nel registrare il forte sdegno e la decisa disapprovazione nei confronti dell’immagine del nome di Mussolini apparsa nella parete centrale del prestigioso palazzo Coppedè in via Garibaldi, sede storica del PCI e delle sue successive fasi politiche, oggi in fase di restauro, si rivolgerà alla Sovrintendenza ai Beni
Culturali, alla Prefetta e al Sindaco di Messina per chiedere l’immediata rimozione di quell’immagine, gravemente lesiva della dignità della memoria collettiva, simbolo di una delle ferite più tragiche del nostro paese”, recita la nota ufficiale.
Anche per i democratici, come già espresso dall’Associazione nazionale partigiani, il nome sull’edificio è un “falso storico”, che quindi non ha ragione di tornare con il restauro: “L’edificio in questione, ideato dal prestigioso Luigi Coppedè sull’onda delle linee architettoniche europee del primo ‘900, è precedente all’avvento del fascismo, per cui il nome di Mussolini è pura propaganda successiva senza alcun rapporto con l’edificio in questione e con i suoi elementi storico-artistici da preservare. Il coordinamento, pertanto, ribadisce la necessità di una immediata cancellazione della scritta alla luce dell’art. 21 della Costituzione, della legge Scelba del 1952 di quanto disposto dalla legge Mancino 305 del1993 e dai successivi regolamenti legislativi prodotti dall’onorevole Fiano, assunti nella convinzione che anche le forme legate al richiamo di pericolose ideologie, vadano contrastate con le armi della democrazia e dello stato di diritto.