Cronaca

La signora Santina morta in baracca in attesa della casa

MESSINA – Morta in baracca in attesa della casa. Nemmeno la bara, a causa delle dimensioni, è riuscita a entrare lì dove Santina Parisi, 66 anni, invalida al cento per cento, alloggiava con il figlio. Ma non ci si può limitare a commuoversi quando esplode un caso come quello della signora, che viveva in una struttura fatiscente sul viale Giostra, e che attendeva un alloggio in deroga. Ricorda la sua avvocata Annalisa Giacobbe: “Santina Parisi era immunodepressa perché trapiantata, invalida e con gravissimi problemi di salute, al punto che da ultimo era tenuta in vita dalle flebo”.

Aggiunge la legale: “Mi occupo da tempo delle assegnazioni in deroga di alloggi Erp, Edilizia residenziale pubblica, riguardanti il Comune di Messina. A seguito di una serie di dinieghi a mio avviso incomprensibili, emessi dall’amministrazione comunale, ho proposto dei ricorsi al Tar di Catania perché si facesse luce sulle decisioni della stessa amministrazione. Il tutto visto e considerato che, in pendenza delle medesime domande di assegnazione alloggio in deroga, alcune venivano esitate positivamente e altre, come nel nostro caso, respinto. Ci è stato detto, in relazione alle decisioni del dipartimento comunale per le Politiche della casa, che non c’erano alloggi adeguati per la signora”.

La politica trovi soluzioni all’emergenza casa

L’avvocata non è d’accordo e, allo stato attuale, i giudizi sono pendenti dinnanzi al Cgars (Consiglio di giustizia amministrativa Regione siciliana) di Palermo, che ha disposto un’istruttoria al fine di comprendere l’iter posto in essere dall’amministrazione comunale nell’assegnazione degli alloggi. Nel frattempo, la signora Parisi ha visto sfumare il sogno di un’abitazione decente.

Tuttavia, il problema è politico: ogni sforzo da parte di chi governa e chi amministra deve essere diretto a trovare soluzioni immediate abitative in una città dove l’emergenza esiste e non solo nell’ambito del risanamento. Il nostro giornale continuerà ad affrontare il tema con gli interlocutori istituzionali e le persone che vivono sulla loro pelle il problema.