Coronavirus

La strage dei locali, esplode la protesta. Il 28 luci accese e il 29 consegna delle chiavi

Un abisso in risposta ai sacrifici fatti finora.. Proposte inapplicabili che causeranno la strage di bar, ristoranti, locali, getteranno in strada migliaia di famiglie.

A Messina protestano 200 gestori

Dal governo nessuna misura concreta, nessun sostegno. In alcuni casi, come il settore spettacoli, nessuna data all’orizzonte. Ma in tutta Italia si prepara la protesta, che inizialmente sarà simbolica per poi tramutarsi in reale. A Messina sono 200 i gestori di locali (indipendenti dalle associazioni di categoria dei vari settori) che hanno aderito all’iniziativa del comparto HO.RE.CA. (bar, ristoranti, albergatori ecc..). Una una protesta contro il Governo colpevole di non avere tenuto conto della grave situazione nella quale si trovano tutti gli operatori di settori nevralgici per l’economia del Paese. L’iniziativa, chiamata Risorgiamo Italia, si articolerà in due giornate, martedì 28 aprile e mercoledì 29, in tutto il Paese con le stesse modalità. Ed è soltanto l’inizio di un movimento di protesta.

Il 28: luci e insegne accese

Il 28 aprile alle ore 21, i gestori dei locali Messinesi, muniti di guanti e mascherine, raggiungeranno il proprio locale, accenderanno insegne e luci per 15 minuti. Il tutto verrà documentato attraverso video. Un gesto fortemente simbolico perchè queste aziende rischiano di non accendere mai più luci, o di spegnersi lentamente.

Il 29: consegna delle chiavi

Il 29 aprile i gestori dei locali Messinesi consegneranno al Sindaco, la chiave simbolica dei propri locali, affinché si faccia portavoce a livello nazionale. Saranno, infine, rescissi virtualmente i contratti d’affitto per causa di forza maggiore. Sono locali che moriranno nel silenzio di tutte le isituzioni.

Una strage annunciata

La manifestazione, che si terrà in tutto il territorio nazionale, ha, quindi, lo scopo di far sentire la voce degli operatori e di sensibilizzare il Governo che dovrà intervenire se vorrà evitare una “strage annunciata” come la chiusura di bar, ristoranti ed affini oltre che l’inevitabile licenziamento di migliaia di dipendenti. Anche a Messina i dati dei posti di lavoro che andranno in fumo sono DRAMMATICI. Il Movimento Imprese Ospitalità (MIO) ha diffuso un comunicato che è stato sottoscritto da migliaia di aziende in Italia.

Aziende chiuse per decreto

Le nostre aziende sono state chiuse per decreto, i ricavi sono stati azzerati, siamo stati privati del nostro lavoro e delle libertà. Consapevoli del dramma sanitario che si stava abbattendo sull’intero paese, abbiamo accettato questi enormi sacrifici di buon grado. Oggi, con una sola voce, vogliamo manifestare in migliaia la delusione di chi è stato lasciato solo con le proprie spese, i dipendenti, gli impegni economici pregressi e le incertezze future. A fronte della nostra grande disponibilità -spiegano i gestori dei locali-, l’azione del governo fino ad oggi si è dimostrata tardiva ed insufficiente. Ci è stata promessa liquidità e non ci sono arrivate neanche le dovute garanzie.

Ci mandate al massacro

Quando si parla di fase due o fase tre, vengono contemplati parametri insostenibili, distanze incolmabili con una riduzione del 70% dei coperti disponibili e tutte le responsabilità a carico dei gestori. Aprire con il 30/40% dei ricavi ed il 100% dei costi con ulteriori responsabilità penali a carico. Per i locali di pubblico spettacolo la data della riapertura non è nemmeno all’orizzonte. Questo è un gioco al massacro cui non vogliamo partecipare. Senza le dovute garanzie -concludono- non riapriremo!”.

I promotori a Messina

A Messina i promotori dell’iniziativa, che ha visto oltre 200 adesione sono Domenico Anna, Marco Di Mauro, Giovanni Imbesi. La prima azione simbolica quindi sarà domani sera, con l’accensione di quelle luci che, stando a quanto emerso finora, rischiano di essere chiuse per sempre, gettando in strada migliaia di persone.