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La Uil: “La svolta sarebbe dimezzare i tempi per traghettare in treno”

MESSINA – “La sostituzione delle vecchie locomotive 656 con le 464 negli Intercity siciliani è una buona notizia nella misura in cui, alternativamente, il servizio poteva solo essere soppresso”. Il segretario della Uil Trasporti di Messina, Michele Barresi, smorza i toni dopo la notizia, fornita dall’associazione Ferrovie Siciliane, dell’esordio in Sicilia delle nuove locomotive sugli Intercity. Locomotive che, tra l’altro, già viaggiano in Sicilia dal 2000 sui treni regionali ma non, appunto, sugli Intercity, dove invece sono ancora usate le vecchie 656, costruite dal 1975 al 1989.

Continui ritardi, guasti, limitazioni di velocità. Le vecchie locomotive sono un guaio per il servizio a lunga percorrenza, ecco perché che vengano finalmente sostituite è una buona notizia. Ma Barresi spiega anche perché si tratta di una goccia nell’oceano e quale sarebbe, invece, la soluzione per dare una svolta al servizio degli Intercity a lunga percorrenza.

“Le 656 sono un cimelio arcaico, da rottamare, tutto siciliano. Le 464 non sono nuove ma sono stornate da altre parti d’Italia, riadattate e revampizzate, già con molti chilometri sulle spalle. In pratica le briciole diventano sostanza, visto che cambiano le locomotive ma le carrozze restano le stesse e il trasporto ferroviario siciliano resta sempre tra gli ultimi in Italia”.

Si tratta di una fase sperimentale. “Vengono adattati locomotori con carrozze con cui non dovrebbero viaggiare, quindi nascono dei problemi che spero si possano risolvere presto, viceversa il servizio poteva chiudere. Si sostituisce un vecchio locomotore con due, in testa e in coda, che danno problemi perché si devono sempre agganciare e sganciare prima di traghettare, si continua così a perdere un sacco di tempo”.

Oltre due ore dall’arrivo a Messina alla partenza a Villa e viceversa. Due ore per percorrere pochi chilometri di mare, un servizio totalmente fuori dal tempo, alle porte del 2020.

Eppure la soluzione, sollecitata dai sindacati e anche dalla stessa associazione, ci sarebbe. “Il treno a composizione bloccata – spiega Barresi – con un numero di vetture tali da imbarcare in un’unica soluzione”.

30 minuti per il traghettamento, 15 minuti per imbarcare il treno in un’unica soluzione, 15 minuti per sbarcare. Tutta l’operazione durerebbe un’ora, qualcosa di simile a quanto avviene per il traghettamento delle auto. Tempi dimezzati rispetto alle attuali due ore. “Del resto è quanto già avviene sui treni regionali siciliani, con le 464 da un lato e le pilotine dall’altra, sempre in posizione bloccata, senza mai agganciarsi e sganciarsi. Funzionano bene e, in una stazione capolinea, basta invertire il banco. Agganciando e sganciando, invece, si creano doppi problemi, in testa e in coda, e nel traghettamento non si risparmia nulla”.

Tre anni fa l’allora vicepresidente della Camera e oggi ministro Luigi Di Maio aveva presentato un’interrogazione in tal senso all’allora ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio. Non ci fu alcun seguito. Mentre si va verso un nuovo governo 5 Stelle – Pd, è una soluzione da riprendere in considerazione al più presto.

(Marco Ipsale)