Chiesa

La vita oltre la grata. Due giovani di Messina e Milazzo abbracciano la clausura

MESSINA – Il Crocifisso, il velo e il libro della Regola: castità, povertà e obbedienza. Una scelta di vita controcorrente quella di Chiara Amata e Chiara Maria Eustochia, due giovani messinesi che hanno deciso di consacrarsi a Dio entrando in un monastero di clarisse per guardare il mondo da una angolazione diversa: dietro le grate, che per loro diventano il simbolo della libertà di una fede incondizionata. Una vita nuova, che conclude un percorso di formazione, quello del noviziato, giunto alla penultima tappa. Le due giovani entreranno presto a far parte, pienamente, della Comunità delle clarisse nata nel 1464 con Eustochia Smeralda Calafato, la santa messinese fondatrice del monastero di Montevergine (unico esempio di clausura nell’arcidiocesi peloritana).

Una vocazione nata nelle chiese parrocchiali del S. Cuore a Milazzo e e S. Maria della Consolazione di Gravitelli, a Messina. Due adolescenze come tante altre fino a quando non è esploso l’amore per quell’ordine religioso fondato nel 1212 ad Assisi da S. Francesco e Santa Chiara: “Il Secondo ordine francescano è parte vitale della comunità dei frati che devono assicurare loro ogni assistenza, sia spirituale che materiale, e in particolare per le sorelle che si dedicano alla vita contemplativa”.

La professione religiosa temporanea

Maria Chiara Amata dell’Eucarestia e Chiara Maria Eustochia della Passione emettono oggi (sabato) la professione religiosa temporanea. La celebrazione, alle 17, nella chiesa del Monastero di Montevergine di Messina, sarà presieduta da fra Antonio Catalfamo, Ministro provinciale dei frati minori di Sicilia. A Causa del Covid e per le limitate dimensioni della chiesa, non sarà possibile partecipare in presenza alla funzione, che potrà essere tuttavia seguita sul sito dell’arcidiocesi.

La professione odierna prelude a quella definitiva. Con essa si assume con voto pubblico l’obbligo di osservare i tre consigli evangelici (castità, povertà e obbedienza), si è consacrati a Dio mediante il ministero della Chiesa e incorporati nella Fraternità delle sorelle povere di S. Chiara, con i diritti e i doveri definiti giuridicamente.

“Voi, monache di vita contemplativa – ebbe a dire papa Benedetto XVI – avete la missione nella Chiesa di essere fiaccole che, nel silenzio dei monasteri, ardono di preghiera e di amore a Dio… e esercitate la vostra maternità spirituale, offrendo al Signore il sacrificio della vostra vita per la loro santificazione e per il bene delle anime”. (Carmelo Caspanello)