Società

L’addio al Don Bosco di Messina, “che peccato perdere la tradizione salesiana”

MESSINA – Fa discutere la scelta dei salesiani di abbandonare l’Istituto “Don Bosco” a Messina. La crisi delle vocazioni è probabilmente un elemento determinante. Nel frattempo, si è acceso il dibattito e da Adriana Ferlazzo, già professoressa ordinaria e prorettrice vicaria dell’Universita di Messina, riceviamo una riflessione e volentieri pubblichiamo.

“La nostra esperienza formativa nella Messina degli anni Settanta”

Solo dalla lettera aperta della professoressa Alfonsa Pizzo, pubblicata su Tempostretto del 30 dicembre 2023, e subito girata tra le compagne di scuola e molte amiche, che si dicono attonite e sconcertate, apprendo che anche lo storico Istituto Don Bosco di via Brescia si avvia alla dismissione.

Non voglio commentare le ragioni di questa scelta. Probabilmente di natura vocazionale e certamente di natura economica. Ma desidero esprimere la voce desolata di tutte coloro, tantissime, che da giovani hanno frequentato questa validissima e prestigiosa scuola salesiana, con un impegno quotidiano intenso, ma misto a gioia e condivisione di tanti momenti lieti e costruttivi.

“Dopo lo smantellamento del Collegio dei gesuiti, un altro pezzo della nostra storia va via”

Noi, che già negli anni Settanta abbiamo assistito impotenti allo smantellamento del Collegio dei gesuiti, forse per le stesse ragioni di oggi, e a un pezzo della nostra storia e della nostra gioventù, non possiamo accettare, ancora una volta, una perdita così significativa, non solo per noi ma per la stessa città! E che, peraltro, fa seguito ad altre perdite altrettanto significative per la formazione dei giovani di questa nostra Messina.

La formazione ricevuta è stata ricca di valori umani, oltre che culturali, che riteniamo fondamentali anche per i nostri giovani, soprattutto in questi momenti governati da valori, a volte disvalori. Disvalori che , magari attraendoli, rischiano di distoglierli dai principi fondamentali dell’esistenza e della condivisione di buone prassi sociali. È fin troppo chiaro nella nostra mente che queste scuole hanno rappresentato non solo un luogo di formazione culturale, ma anche un terreno di incontro tra tanti giovani che hanno poi costituito un pezzo della migliore società di questa città e che, grazie anche agli insegnamenti ricevuti, hanno saputo, forse, costruire da adulti qualcosa di buono nel proprio privato ma anche nel pubblico.

“Speriamo in un ripensamento nel solco dei valori di Don Bosco”

Scuole dove si mettevano in campo anche tante iniziative che sapevano aggregarci fuori dell’impegno puramente scolastico, mantenendo sempre l’attenzione a promuovere valori solidi e costruttivi. Nel solco degli insegnamenti e della dottrina di Don Bosco, abbiamo appreso infatti, innanzitutto, l’impegno per una costruzione positiva della propria vita, ma anche l’attenzione a quelli che hanno più bisogno di noi, l’impegno concreto a partecipare allo sviluppo della società nelle varie forme delle nostre attività lavorative, soprattutto per i più giovani, il rispetto per gli altri e per le idee diverse dalle nostre, la condivisione e i valori di solidarietà nella vita sociale.

Sarebbe veramente un peccato che la visione di Don Bosco, che a suo tempo, e nel tempo, ha prodotto tanti frutti positivi nella società, vada dispersa, solo perché sono prevalsi i criteri di profitto che governano il mondo odierno, il quale, purtroppo, guarda ai parametri economici più che a quelli sociali. Mi auguro, e tutte ci auguriamo, pertanto, che questa improvvida decisione trovi ancora spazi per un doveroso e atteso ripensamento.

Adriana Ferlazzo