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L’Ail: “Gli operatori sanitari no vax mettono a rischio la vita dei pazienti”

L’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari è stato introdotto con il decreto Covid di aprile (D.L. 44/2021), che ha previsto come sanzione lo spostamento a mansioni alternative o la sospensione dal lavoro senza retribuzione. I provvedimenti decadono nel momento in cui l’operatore effettua la vaccinazione. Il decreto scade il 3 l dicembre 2021.

L’Assessorato alla Sanità della Regione Sicilia ha emanato delle linee guida imponendo ai direttori generali e sanitari di trasmettere gli elenchi del personale sanitario che viola la richiamata normativa alle Asp di competenza. Queste linee guida comportano che gli elenchi devono essere inviati alle Asp competenti per verificare che le persone interessate non si siano vaccinate. Successivamente 1’Asp deve informare i rispettivi Ordini che dovrebbero sollecitare i sanitari che rifiutano la vaccinazione. Solo quando i rispettivi Ordini del personale Sanitario, permanendo il rifiuto alla vaccinazione, sospendono gli interessati dall’Ordine di riferimento diviene efficace il rispetto della legge.

L’Ail, Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, sottolinea che “la farraginosità  delle linee guida dell’Assessorato alla Sanità, data la lungaggine dei tempi, espone a rischio di un potenziale contagio i pazienti cosiddetti fragili. E di questo l’assessore alla Sanità è conseguenzialmente perseguibile. E risulta ci sia il sostegno di alcuni sindacati alle posizioni dei cosiddetti “no vax” sanitari”.

La richiesta dell’Ail è di sollecitare la complicata procedura e salvare la vita di tanti pazienti ematologici e non solo.