“Fulvio Ervas è il legittimo erede di Parise e Meneghello”. Massimo Carlotto

Stucky: ispettore mezzo persiano e mezzo veneziano.
Le sorelle di vicolo Dotti: vicine di casa fin troppo esuberanti.
Max Pierini: fondatore di una discarica a conduzione familiare.
Kuto Tarfusser: psicanalista.
Natale si avvicina.
Un maniaco insidia le belle commesse di Treviso.
Nulla deve turbare il ritmo frenetico degli acquisti.
La questura di Treviso è in subbuglio: Stucky e il collega Landrulli devono catturare al più presto il misterioso molestatore.
Nel frattempo Max Pierini, eroe dei rifiuti solidi urbani, confessa le sue pene sul lettino dello psicanalista.
Quando Jolanda, bella commessa nera, viene trovata morta in una vetrina, la situazione precipita.
Fino all'epilogo in riva al fiume, un 25 dicembre di riconciliazione senza santità.
C’è amore per la terra, per il paesaggio, per il lavoro dei campi, per i sapori tradizionali, e la voglia di rallentare il ritmo frenetico che ha portato al miracolo del Nordest, alla sfilata di villette nuove e colorate, da cui occhieggiano i sette nani, c’è la voglia di ritrovare la vecchia osteria, le chiacchiere con gli amici, i ritmi lenti che scandivano i tempi di una volta, la voglia di tornare a rivedere il capoluogo Treviso che nel racconto di Ervas è descritto con poche pennellate precise”.
Margherita Hack
Fulvio Ervas, COMMESSE DI TREVISO, miniMARCOS, 352 pagine, 10 euro, dal 13 ottobre in libreria