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Lascia in eredità il dono della vita, il grazie di Savoca e Furci a Giovanni

Due comunità a lutto. Savoca e Furci Siculo piangono l’agente di polizia Giovanni, andato via prematuramente. Una vita per la famiglia, il lavoro, per gli altri. Con il grande amore per la musica che ha coltivato nella storica banda di Casalvecchio Siculo e in quella di Furci, dove si è trasferito da sposato. Con la moglie e le due figlie giovanissime. Altruista e generoso. Fino all’ultimo giorno. E anche dopo. Sempre disponibile. Con tutti.

E il dono più grande, quello della vita, lo ha lasciato in eredità. Giovanni rimarrà un esempio per il suo impegno nel sociale. Da ragazzo ha coltivato anche la passione per il calcio nelle giovanili del Savoca. Il suo allenatore, adesso vicesindaco nella cittadina medievale, Pippo Trimarchi, non riesce a trattenere la commozione: “Era un campione di umiltà e stile, in campo e fuori”.

Avrebbe compiuto cinquant’anni a breve. Lo ricordano con grande affetto i compagni che hanno trascorso con lui i cinque al liceo, forse quelli più spensierati e belli di una vita che si affaccia all’orizzonte e che immagini tutta a… colori. Mai sopra le righe. Poi il sogno di entrare in polizia che si realizza. L’amore per il suo lavoro e per la musica che resta la sua passione. Oggi per Furci Siculo e Savoca non è un giorno come gli altri. I due centri sono avvolti un una cappa di dolore che sembra d’altri tempi. In mattinata il sindaco e i cittadini di Furci hanno reso omaggio a Giovanni con una sobria cerimonia in piazza S. Cuore. “Un grazie – spiega il primo cittadino Matteo Francilia – per l’esempio che ci lascia, di generosità e altruismo. Un ultimo saluto pieno di significato”. I funerali nel pomeriggio alle 15 nella Chiesa Madre di Savoca. Troppo piccola per ospitare le tante, tantissime persone (e le autorità, con in testa il Questore di Messina e i sindaci di Savoca e Furci) che hanno voluto accompagnarlo all’ultima dimora.