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L’Ateneo ricorda Carlo Alberto Dalla Chiesa, il “papà con gli alamari”

MESSINA – L’espressione è della figlia Simona Dalla Chiesa, ed è anche il titolo al suo libro di memorie, ospite dell’Ateneo di Messina per ricordare il generale dei Carabinieri che ha liberato Milano dal terrorismo ed è poi caduto a Palermo, aprendo di fatto la stagione della lotta alla mafia.

Una espressione perfetta per definire Carlo Alberto Dalla Chiesa. “Un carabiniere che era carabiniere sempre, anche quando non indossava la divisa, non aveva una doppia morale, i suoi valori e il rigore se li portava anche nella vita privata. Ma era un rigore cui faceva da contraltare sempre una grande empatia umana. Malgrado la dedizione al lavoro, non ci è mai mancata la sua presenza, trovava il tempo di partecipare alla nostra vita di bambini. Alla stessa maniera anche nel rapporto con il “nemico”, i terroristi, ha sempre insegnato ai suoi uomini a trattarli con rispetto e anche con chi avrebbe voluto ucciderlo ha poi riservato momenti di cura”, ha raccontato la figlia Simona.

Ed è tutto in questo essere “unito” sempre, portare nel lavoro il rigore morale ma anche l’umanità che è in primo luogo dell’uomo, il più grande esempio di Dalla Chiesa, l’attualità del suo insegnamento più che mai importante nei momenti storici attuali. La lotta alla mafia la vincono gli uomini, gli uomini di grande intelligenza che non “spengono” mai il loro cuore, gli uomini i cui sentimenti sono sempre coniugati ad una grossa capacità di elaborazione, un filo rosso che diventa morale, etica appunto.

A moderare l’incontro organizzato dall’Università di Messina e aperto dal Rettore Salvatore Cuzzocrea c’era il giornalista Nuccio Anselmo. Al tavolo con loro il professor Luigi Chiara, che ne ha tratteggiato il percorso storico, il procuratore capo di Palmi Emanuele Crescenti, che ne ha ricordato le innovazioni processuali e investigative, e il generale Riccardo Galletta che guida il Comando interregionale dell’Arma Culquaber.

Oltre a ricordarne gli aspetti umani, il generale Galletta ha sottolineato come le moderne tecniche investigative, utilizzate sia nella lotta al terrorismo che alla criminalità organizzata, si devono proprio a Dalla Chiesa, ricordato oggi a Messina nel quarantennale della strage di via Carini.