Politica

Laura Ferrara: Regione Calabria, i fondi Ue li spendi contro il Covid o no?

Solo pochi giorni fa Tempostretto ha posto in evidenza come ci siano grandi, grandi perplessità su quantità e modalità della spesa dei Fondi strutturali da parte della Regione Calabria. Adesso rimarca il dato la stessa europarlamentare calabrese di Cinquestelle Laura Ferrara, che in una nota stigmatizza l’inerzia della Regione Calabria rispetto ai pacchetti Crii e Crii Plus d’aiuti comunitari in tema di contrasto al Coronavirus «che prevedono un riassetto del quadro regolamentare degli attuali Fondi strutturali.

Rimodulare per contrastare il virus

La Cittadella regionale “Jole Santelli”

Le misure – osserva la Ferrara – concedono agli Stati membri un’ampia flessibilità nel mobilitare i fondi Sie (fondi Strutturali e d’investimento europei, ndr) non ancòra utilizzati, al fine di consentire una risposta rapida alla crisi». In più, evidenzia la parlamentare europea pentastellata nella sua interrogazione alla Commissione Ue che i fondi Por (Programma operativo regionale) 2014-2020 hanno visto la Calabria sancire una rimodulazione da 395 milioni di euro (268,6 milioni del Fesr, il Fondo per lo sviluppo regionale, e 126,4 milioni per il Fse, il Fondo sociale europeo).

«Azioni tardive e non incisive»

Laura Ferrara

«Risorse non ancora spese – è la “bacchettata” di Laura Ferrara – e provenienti da progetti con performance negativa non ancora certificati alla Commissione, mobilitate verso misure per contrastare il Coronavirus. Nello specifico, circa 140 milioni di euro sono stati riservati all’emergenza sanitaria per misure quali per esempio assunzione di personale dipendente del Servizio sanitario nazionale, allestimento di aree sanitarie temporanee, rafforzamento di reti e presìdi territoriali per la salute, realizzazione di piattaforme e sistemi informatici per il contrasto all’emergenza».

Nell’interrogazione, l’esponente calabrese del M5S chiede alla Commissione Ue di sapere «come tali risorse siano state spese con esattezza nel sistema sanitario calabrese e l’ammontare di spesa, di tali 140 milioni, già certificata, anche perché le strutture e la stessa attivazione dei sistemi di prenotazione per i vaccini («partiti con estremo ritardo e moltissime inefficienze, così come il sistema di tracciamento del virus»), ad avviso di Laura Ferrara «non denotano concrete azioni incisive da parte della Regione Calabria, la quale evidentemente avrebbe dovuto programmare meglio tali fondi, poiché in tale situazione no, non è permesso sbagliare».