S. ALESSIO SICULO – Lavoratori che non hanno avuto la possibilità di lavorare a seguito della pandemia e lavoratori che hanno fatto qualche mese o qualche giornata di lavoro e adesso si trovano senza reddito, senza lavoro e senza indennità.
Il segretario regionale aggiunto della Fisascat Cisl, Pancrazio Di Leo parla di “lavoratori e famiglie abbandonate dal Governo nazionale e regionale che devono affrontare almeno sei mesi senza alcun aiuto”.
Considerata l’impossibilità di organizzare manifestazioni in piazza al fine di sensibilizzare gli organi competenti in merito alla situazione di difficoltà che vivono i lavoratori del settore turistico e del commercio, Di Leo ha organizzato il “Tour della protesta”. Una serie di incontri con i sindaci del comprensorio jonico. Partiamo da S. Alessio Siculo, dove il segretario regionale della Fisascat Cisl ha incontrato il primo cittadino Giovanni Foti. Hanno parlato delle “problematiche esistenti per cercare di trovare soluzioni concrete e opportune al fine di superare la crisi in atto coinvolgendo tutte le parti sociali e amministrative per fare fronte comune”. Giovanni Foti il settore turistico lo conosce bene, per motivi professionali.
“Foti – evidenzia Di Leo – è pronto per fare fronte comune nel coinvolgimento degli altri sindaci. Si vuole coinvolgere nell’opera di sensibilizzazione il più numero di municipalità possibile. Hanno chiuso bar e ristoranti. Qualora questi fossero rimasti aperti – spiega Di Leo – avrebbero garantito un’occupazione del 20%. Qualcosina in più rispetto ad un licenziamento generalizzato che di fatto mette in difficoltà tante famiglie. Voglio ricordare la situazione delle commesse che lavorano nei negozi che non hanno percepito alcun bonus. E poi che dire della Regione siciliana? Dove sono gli aiuti da Palermo? Insomma, siamo realmente preoccupati perché l’Inverno sarà realmente duro. Abbiamo poi incontrato vari sindaci per cercare di fare fronte comune. L’unico sindaco che non ci ha ricevuto, e non sappiamo perché, è il primo cittadino di Giardini Naxos”. (Carmelo Caspanello)