La rampa Boccetta pericolante, 4 assoluzioni e una sola condanna

Assolti per non aver commesso il fatto il funzionario della Provincia Benedetto Sidoti Pinto, l'ingegnere Giuseppe Termini, i costruttori Vincenzo Vinciullo e Antonino Mangraviti, titolari della “Archimede srl. L'ingegnere Antonio Teramo è stato invece condannato ad un anno. Prescritta per tutti l'accusa legata al mancato avviso al Genio Civile.

E’ questa la sentenza che la II sezione Penale (presidente Samperi) ha emesso alla fine del processo scaturito dal sequestro della rampa autostradale di Boccetta, chiusa al traffico in uscita nel 2009 dalla Procura perché considerata pericolosa.

Alla base del sequestro della magistratura c’era il“taglio” di uno dei piloni della rampa, demolito per permettere il passaggio dei mezzi di lavoro impegnati nel cantiere di realizzazione del complesso Archimede, che oggi svetta sulla collina alle spalle dell’omonimo liceo. Le ipotesi di reato contestate sono, a vario titolo, di abuso d’ufficio in concorso, falso ideologico, attentato alla sicurezza dei trasporti e mancato avviso al Genio Civile.

Nel 2008 la società “Archimede srl” realizzò un passo carrabile per consentire ai mezzi pesanti di raggiungere il cantiere dove si stavano realizzando degli edifici, ma durante i lavori fu danneggiato un pilastro della rampa d’ingresso dello svincolo di Boccetta. L’autorizzazione a realizzare il passo carrabile fu concessa dalla Provincia dopo l’analisi delle perizie private presentate dagli ingegneri Teramo e Termini.

Nel corso del processo sono stati sentiti i professionisti imputati, i consulenti della procura e anche quelli di parte, che hanno dibattuto su quello che è il cuore delle accuse: il passo carrabile avrebbe pregiudicato la stabilità della struttura e questo elemento di pericolosità è stato volutamente ignorato dai tecnici degli enti?

Secondo i difensori, gli avvocati Nunzio Rosso, Alberto Gullino, Giuseppe Di Pietro, Salvatore Versaci, Giuseppe Saitta, Carlo Alessandro, Valter Militi, Domenico Pugliese, Giovanna Campagna e Isabella Barone la risposta è e negativa.

Di tutt’altro avviso la Procura, che attraverso il PM Diego Capece Minutolo aveva chiesto condanne per tutti. Ma i giudici sembrano aver dato ragione ai periti e ai legali degli imputati. La lettura delle motivazioni dirà di più.

(Alessandra Serio)