L’edificio dell’ex Biblioteca regionale in ristrutturazione dal 1997

Un tempo luogo di cultura, oggi un luogo abbandonato. L’associazione universitaria “Atreju- La Compagnia degli Studenti” torna ad accendere i riflettori sull’annosa questione dell’edificio dell’ex Biblioteca Regionale Universitaria. L’immobile, ubicato all’interno del plesso centrale dell’Università, risulta in corso di ristrutturazione dal 26 maggio 1997 per lavori di “adeguamento tecnologico e sopraelevazione”. La fine dei lavori era prevista entro il gennaio 2005, ma gli interventi non sono mai iniziati per via di una serie di problematiche tecniche e logistiche che gli Uffici regionali ben conoscono.

Gli studenti hanno quindi deciso si inviare una lettera-appello al Presidente della Regione Crocetta, all’Assessore Regionale ai Beni Culturali e Ambientali Sgarlata, al Soprintendente ai Beni Culturali di Messina Scuto, al Commissario straordinario di Palazzo Zanca Croce e al Rettore Tomasello.

“Oggi -si legge nella lettera -lo stabile è un vero spazio “invisibile”, un NON-LUOGO, totalmente abbandonato ed in preoccupante stato di fatiscenza, sia internamente che esternamente, e rappresenta, purtroppo, oltre che un pericolo per noi studenti, una delle tante incompiute della nostra Città, forse non la più conosciuta, ma per una Comunità universitaria certamente tra gli smacchi più odiosi.

“La struttura -continuano gli studenti – è per il nostro Ateneo tra quelle di maggior pregio, in quanto insiste nel plesso centrale dell’Università ed un suo razionale utilizzo consentirebbe di risolvere non pochi problemi strutturali legati soprattutto alla didattica ed ai servizi agli studenti. Ricordiamo che essa si trova accanto alla Facoltà di Giurisprudenza, che, malgrado i suoi 7.000 iscritti, ad oggi può contare solo su spazi pensati e costruiti quando nella Facoltà studiavano appena qualche centinaio di studenti”

Gli studenti dell’associazione Atreju ricordano che dopo anni di immobilismo “non si è ancora riusciti a risolvere la vicenda» e denunciano “in piena prassi pilatesca un infruttuoso ping-pong di responsabilità”. Lanciano quindi un appello al governatore siciliano: “Sig. Presidente Crocetta – scrivono – leggiamo che Lei è capace di intestarsi grandi battaglie e di risolvere questioni annose. Bene, lo faccia anche con questa». A Crocetta chiedono di “convocare un tavolo di discussione – magari a Messina, così da potere “toccare con mano” quello di cui parliamo – con tutti i soggetti interessati, compresi noi studenti, per risolvere definitivamente questa vicenda che aperta dal 1997 ha ormai assunto contorni davvero vergognosi”.