Furci. Rampe d’accesso alla spiaggia “fantasma”, il Comune assegna le somme per gli interventi

Accedere alla spiaggia, a Furci Siculo, è un’impresa. Come peraltro accade da anni in primavera e in inverno. Soprattutto da quando il fenomeno dell’erosione ha abbassato il livello dell’arenile rispetto al lungomare. I disagi sono notevoli per i bagnanti (e già si cominciano a vedere i primi della nuova stagione) e i pescatori, costretti a peripezie per trasportare i natanti sull’arenile. A ciò bisogna aggiungere i rischi che si corrono, considerati che in più punti di accesso alla spiaggia, lungo quelle che una volta erano le rampe permanenti, emerge il cemento che ne costituiva le fondamenta.

Sono ormai anni che in tutto il comprensorio, da Roccalumera e S. Alessio Siculo (in quest’ultimo centro la situazione è drammatica ed in più punti la spiaggia è letteralmente sparita), le amministrazioni comunali sono costrette ad interventi di ripristino per scongiurare disagi e rischi. A Furci Siculo la Giunta ha assegnato la somma per i lavori di livellamento e realizzazione delle rampe a ridosso del muro adiacente il lungomare. L’importo ammonta a poco meno di 4mila euro. In seguito ad un sopralluogo eseguito dall’ufficio tecnico, si è accertato che a causa delle mareggiate e delle piogge invernali, le scivole in sabbia sono inesistenti. “Per rendere accessibile la spiaggia a bagnanti e portatori di handicap – ha spiegato il geometra Orazio Spadaro – è necessario eseguire i lavori, in particolare nelle zone sottostanti le docce e le scale”.

Per l’esecuzione dell’intervento, è previsto l’utilizzo di una pala meccanica cingolata, senza asportare nell’area interessata alcun tipo di materiale, avendo al contempo cura di eseguire i lavori nelle prime ore della mattinata al fine di evitare disagi e pericoli per i bagnanti e i pescatori. La delicata questione del ripascimento della spiaggia a Furci e S. Teresa di Riva è strettamente legato ad un altro fenomeno, quello del sovralluvionamento dei torrenti. Gli appelli degli amministratori e dei cittadini sono caduti nel vuoto. Quella terra in eccesso che ha riempito a dismisura il greto del “Savoca”, potrebbe essere trasferita a valle sotto l’occhio vigile delle autorità preposte, seguendo i dettami della legge in vigore. Parole al vento. La spiaggia continua a sparire inesorabilmente e i torrenti a gonfiarsi, rappresentando una minaccia seria alla popolazione. Dopo il maltempo dello scorso ottobre e le immancabili passerelle dei politici di turno, è calato il sipario. Sta tornando l’estate. E si ricomincia con i lavori tampone di sempre.

Carmelo Caspanello