I dipendenti del Centro per l’impiego in protesta contro la Regione

Compiti assegnati nonostante propri di livelli superiori, corsi di formazione che non corrispondono a progressioni di carriera e, ora, la Regione vorrebbe inserire nel proprio organico figure provenienti dall’albo regionale dei Servizi Formativi, senza alcun concorso.

Sono i motivi per cui protestano i dipendenti del Centro per l’impiego di Messina, che lamentano “sconforto e paura per la propria carriera professionale, già ingiustamente penalizzata e che così verrebbe definitivamente stroncata. La Regione – dicono – dovrebbe valutare la possibilità di riqualificazione del personale in attività, conferendo la qualifica e il livello corrispondente a ogni singolo lavoratore, già altamente qualificato, a ricoprire i vuoti in organico con il vantaggio di non incidere sulla spesa pubblica in quanto già dipendenti inseriti in pianta organica”.

In caso di mancato riscontro, “verrà articolata una forma di protesta, assicurando rispetto e adempimento di tutti i compiti e le mansioni previste dal contratto di lavoro per categoria di appartenenza, richiedendo per compiti e mansioni superiori ordini di servizio scritti e rifiutando ulteriore erogazione di formazione interna. Questa sofferta decisione – concludono – non è in contrasto con i dirigenti di questo Ufficio, che hanno sempre operato per il buon servizio mirato all’utenza”.