Giornata di disagi per i trasporti, l’Orsa porta in strada i lavoratori. Sciopero generale e corteo. LE FOTO

Orsa e Usb hanno portato in Prefettura lavoratori delle Ferrovie e dell'indotto, della navigazione. Sindacato di base e lavoratori uniti nel corteo che dalla Stazione ha attraversato la città, nonostante la forte pioggia che li ha colti quando erano ormai a pochi passi dalla Prefettura. Orsa e Usb, con il sostegno di Snater, del Movimento Cambiamo Messina dal Basso, di alcuni consiglieri comunali che hanno sposato la protesta, hanno dato il via ad una stagione di lotte per il lavoro, per i diritti, per proteggere quella "base" che le riforme del Governo rischiano di affossare. Una lunga distesa arancione ha colorato questa grigia giornata di fine ottobre per dire no al Jobs Act di Matteo Renzi, per dire no all'eliminazione dell'articolo 18, per dire no alle promesse utopistiche di creazione di nuovi posti di lavoro attraverso la soppressione di quei diritti figli delle lotte dei lavoratori.

Lo sciopero generale dell'Orsa ha creato parecchi disagi soprattutto nel settore ferroviario. Quasi completamente paralizzati i treni regionali, garantite solo le fasce minime e i due a lunga percorrenza partiti alle 10.05 e alle 12.57 da Palermo e diretti a Roma e Milano. Sullo stretto Bluferries ha potuto mettere in navigazione solo la nave Enotria, servizi Metromare assicurati solo nelle fasce garantite. Qualche disagio sulla linea tranviaria.

A Messina si è concentrata la manifestazione nazionale dell'Orsa, sono giunti in città i segretari nazionali e regionali, una piazza simbolo scelta per manifestare sui grandi temi del lavoro che toccano tutto il Paese ma anche per accendere i riflettori sulle innumerevoli vertenze messinesi.

Abbandono del trasporto ferroviario regionale e a lunga percorrenza, traghettamento pubblico inesistente e monopolio dell’armatore privato, rifiuto della Ragioneria di Stato di sovvenzione per il servizio di traghettamento veloce, crisi occupazionale nel settore marittimo, ferroviario e indotto, marittimi Bluferries; biglietterie e hostess, addetti alle pulizie delle navi, dipendenti di Porta Messina e attività commerciali limitrofe al porto storico, improprio sfruttamento delle potenzialità del Cantiere Navale Palumbo e rispetto del Capitolato di concessione, condizioni di lavoro e rispetto del ruolo delle guardie giurate, ricollocazione lavoratori ex Ferrotel. Queste le problematiche occupazionali messinesi che l'Orsa ha portato in piazza oggi per provare a dare una "svegliata" alle Istituzioni, dalla Prefettura al Comune.

I sindacalisti e un delegazione di lavoratori in rappresentanza di ognuna di queste vertenze sono stati ricevuti in Prefettura, hanno consegnato una lettera da inoltrare direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma soprattutto hanno discusso di lavoro e delle conseguenze occupazionali e sociali di queste vertenze.

Dopo la Prefettura i manifestanti si sono spostati al Comune per portare al Sindaco, impegnato però con lo sbarco migranti, un messaggio sulle vertenze che interessano direttamente l’Amministrazione Comunale: ordinanza Comunale anti-tir che ha colpito solo il vettore pubblico di traghettamento e desertificato il porto storico, partecipate – A.T.M. e Massinambiente, vertenza lavoratori del teatro Vittorio Emanuele, futuro del lavoratori di Casa Serena, gestione diretta dei servizi sociali, futuro dei lavoratori ATO, scuole pubbliche, sanità, vertenze abitative e morosità incolpevole.

Il Sindaco ha risposto convocando il sindacato per lunedì pomeriggio per ricominciare la discussione sul tema della mobilità nello Stretto. L'Orsa però non ha più nessuna intenzione di concertare. "Il tempo dei tavoli è finito, le proposte le abbiamo avanzate e in cambio abbiamo ottenuto solo silenzio, lunedì vogliamo risposte non l'inizio di una nuova discussione perchè è troppo tardi e decine di lavoratori hanno già iniziato a pagare le conseguenze di scelte che non hanno tenuto conto del settore occupazionale. La piazza di oggi vuole soluzioni".

L'Orsa ha iniziato oggi e assicura che la battaglia non finisce certo qui. I fronti caldi sono tantissimi e tutti aperti. Il sindacato di base ha chiamato e la base ha risposto.

Francesca Stornante