I club organizzati del Messina non si tessereranno: i motivi

La maggioranza dei club organizzati del Messina si è aperta schierata contro la tessera del tifoso. La presa di posizione, a poche settimane dall’avvio del campionato di Lega Pro, è stata comunicata attraverso una comunicato diffuso dai gruppi Nocs, Gioventù, Fedelissimi, Uragano Cep e Lions. Di questo schieramento, al momento non fanno parte gli Ultras 90.
«Tornati da poco  nel calcio professionistico siamo costretti a fare i conti con la tanto reclamizzata “tessera del tifoso” – si legge nella nota -. Per quei pochi che ancora non lo sapessero si tratta di una circolare (n.b. non una legge) adottata dall’ex Ministro dell’interno Maroni che rende necessaria questa tessera per acquistare gli abbonamenti   ed i biglietti per le trasferte. La tessera è rilasciata discrezionalmente dal Ministero dell’Interno previa schedatura; in un primo momento era anche legata a dei circuiti bancari che sfruttavano la passione, e l’ignoranza di tanti aggiungiamo noi, per vendere all’insaputa delle masse un vero e proprio prodotto finanziario. Si giustifica l’introduzione della stessa con la necessità di maggiore sicurezza negli stadi: dati alla mano l’unico obiettivo raggiunto è proprio lo spopolamento degli impianti sportivi  ed in particolare di quei settori, come le curve, che da sempre hanno costituito il vero spettacolo durante una partita di calcio. Se gli incidenti si  sono ridotti il motivo è presto detto: pochissime tifoserie si sono mosse in trasferta preferendo non scendere a patti con nessuno e non vedersi limitati da vere e proprie imposizioni anticostituzionali. Chi è contro la tessera non è contro la sicurezza ma contro una serie di norme assurde tra cui l’art. 9 della legge 401/89 che dispone che  non può  essere rilasciata a chi ha daspoin corso, con condanna non definitiva, e a chi ha subito condanne per reati “da stadio” negli ultimi 5 anni».

In altre parole, secondo i club organizzati giallorossi, «siamo all’azzeramento dei diritti civili di una persona: se  da giovane rubi qualcosa in un supermercato e ti prendono, scontata la pena, puoi tornarci a far spesa, se hai preso una diffida non puoi più fare l’abbonamento o andare in trasferta per almeno 5 anni da quando è stata emessa la sentenza penale di condanna per il reato commesso allo stadio. La tessera prevede, inoltre, la sottoscrizione di un “codice etico” che francamente di etico non ha proprio nulla se a proporlo sono Società sportive ed enti istituzionali che negli anni hanno ridotto in calcio in una macchina da business che si e’ distinta per le porcate più assurde (plusvalenze, bilanci truccati, fideiussioni false e comportamenti irregolari) compiute con l’avallo di chi doveva vigilare e controllare».

Per Nocs, Gioventù, Fedelissimi, Uragano Cep e Lions, «non si tratta quindi di una “tessera del tifoso” per fidelizzare  qualcuno ma di una tessera del Viminale creata per cercare didistruggere il movimento  giovanile ed aggregativo  più importante degli ultimi 40 anni. Paradosso dei paradossi anche con la tessera, che può  essere revocata unilateralmente , quando la partita era particolarmente tesa e soprattutto non legata a particolari fenomeni di business ( gare di cartello di Serie A) sono stati chiusi i settori ospiti o,addirittura giocate gare a porte chiuse magari per risparmiare qualcosa nella gestione dell’ordine pubblico. I problemi ci sono e vanno risolti: cominciamo con stadi comodi e funzionali e con settori ospiti che non siano gabbie per le bestie».

Per questo dicono: «Ci opponiamo fermamente a questo provvedimento che mortifica la dignità di ogni cittadino e invitiamo tutti a riflettere su quanto abbiamo scritto, rendendoci disponibili a eventuali confronti esplicativi. Se anche voi credete nel rispetto dei valori costituzionali, anche se non fate parte dei gruppi organizzati, non sottoscrivete la tessera:non bisogna averla per essere uomini  liberi, non bisogna sottoscriverla per essere tifosi».