Franco Providenti propone il “divieto di bugia”. Chi mente diventa ineleggibile

L’ex sindaco Franco Providenti alla luce delle Politiche fa alcune riflessioni, in vista di una formazione del governo che, secondo il suo punto di vista, potrebbe prendere ad esempio il modello Sicilia. Si tratterebbe di una soluzione che finirebbe con l’avvicinare forze politiche che hanno programmi simili.

“Il messaggio di Grillo che ha fatto riferimento alla Sicilia- scrive Providenti- è diretto al Pd e contiene un forte richiamo all’azione “rivoluzionaria” del Presidente della Regione : a) per la nomina degli assessori ha rifiutato le indicazioni dei partiti indicando personalità di grande prestigio come Battiato e Zichichi, o di sicura intransigenza morale come la Borsellino cui ha affidato la sanità; b) ha denunziato alla Procura ammanchi, gestioni scandalose, voti di scambio etc., anche se riguardavano esponenti del suo partito, ed ha spostato il personale dirigente che aveva gestito gli uffici dai quali era scaturita, spesa pubblica ritenuta inutile o ingiustificata; c) ha proposto un progetto di sviluppo della Regione basato sulle nuove tecnologie, l’esecuzione di opere pubbliche idonee a dare lavoro, e modernizzare le infrastrutture. Ha raggiunto un ampio dialogo in Assemblea con la valorizzazione anche dei “grillini” cui è stata affidata la vice presidenza dell’assemblea e la presidenza di una commissione. Ecco il modello-Sicilia.”

In realtà sul fronte assessori non è andata per tutti allo stesso modo, perché se è vero che Crocetta ha invitato gli alleati a non indicare “politici puri e deputati” è pur vero che l’unico assessore-politico puro in giunta è il messinese Nino Bartolotta, ex segretario provinciale del Pd, ed anche gli assessori in quota Udc sono comunque stati scelti dai partiti. Detto questo l’ex sindaco di Messina invita Bersani a seguire lo stesso schema adottato da Crocetta, iniziando, ad esempio, dalla trasformazione dei partiti in soggetti regolati dalla legge e dall’abolizione del finanziamento pubblico. Bersani, secondo Providenti, dovrebbe poi varare una legge sul conflitto di interessi, approvare una legge rigorosa contro la corruzione e intervenire sull’istituto giuridico della prescrizione penale adeguandolo al sistema in vigore in altri paesi Europei, dove la prescrizione cessa di decorrere quando il P.M esercita l’azione penale. Ma l’ex primo cittadino va oltre e propone per legge il divieto di dire bugie, che potremmo battezzare ironicamente la riforma di Pinocchio.

“Ricordando che in tutte le democrazie del mondo , non è consentito ai rappresentanti del popolo dire bugie,– conclude Franco Providenti- propongo che sia stabilito per legge l’obbligo per chi esercita funzioni elettive di dire sempre la verità , prevedendo, in caso di trasgressione, la sanzione dell’ammenda applicabile dal presidente dell’organo elettivo, ma se l’eletto reitera la violazione con una nuova “bugia”, prevedere l’ineleggibilità a qualsiasi funzione di rappresentanza”.

Secondo Providenti quindi l’unica soluzione è introdurre il “reato di bugia”, attualmente contestabile solo sul piano etico a meno che non si sconfini nel penale. Se davvero dovesse diventare realtà in troppi correrebbero il rischio di essere “ineleggibili a vita”. Ci sono poi altri aspetti da tenere in considerazione: ad esempio, se poi promettono di non farlo più,è ammesso il pentimento? Come la mettiamo poi con le bugie bianche, che sono poi quelle ai quali gli elettori sono più affezionati perché ci cascano sempre? In questi casi cosa dovrebbe prevedere la legge? Nell’attesa della riforma anti-bugie Providenti aggiunge altre due priorità per la personalità che Napolitano vorrà scegliere per formare il governo, la riforma del bicameralismo e la legge elettorale “Per questi compiti non è necessario il capo di un partito, ma un serio e vero “democratico” accettato da tutti per capacità e prestigio”.

Rosaria Brancato