Rivedere i progetti del POD, Programmi Operativi di Dettaglio, per evitare di perdere i finanziamenti del Ministero all’Ambiente che Messina era riuscita a intercettare nel 2007. L’amministrazione Accorinti ci prova e con un provvedimento promosso dall’assessore Gaetano Cacciola, redatto dal Dipartimento viabilità e approvato in Giunta si dà il via libera alla rimodulazione di due progetti che in questi anni sono rimasti chiusi nei cassetti e che invece potrebbero portare soldi che rappresenterebbero una vera boccata d’ossigeno.
Per comprendere meglio però di cosa si tratta bisogna fare un passo indietro e ripercorrere le tappe di una vicenda che ha rischiato di rivelarsi l’ennesimo buco nell’acqua per la città di Messina, ma che oggi trova un nuovo input da cui partire. Il 10 dicembre 2007 e poi l’1 dicembre 2008 il Comune aveva sottoscritto due “Accordi di Programma” con la Direzione generale del Ministero Ambiente finalizzati al cofinanziamento di una serie di interventi: potenziamento del trasporto pubblico urbano attraverso la fornitura di autobus alimentati a metano, realizzazione di reti ciclabili urbane, realizzazione di una rete ciclabile litoranea, moderazione del traffico veicolare nel centro urbano, realizzazione di un centro di distribuzione urbana delle merci, istituzione del servizio di car sharing e bike sharing, copertura del tratto terminale del torrente Annunziata per la realizzazione di servizi connessi all’utilizzo del mezzo pubblico, completamento della messa in sicurezza della tranvia urbana dal torrente Gazzi al torrente Annunziata
Per realizzare questi interventi il Ministero avrebbe messo a disposizione 11.188.504 euro, il Comune avrebbe invece dovuto investire 5.241.398 euro, frutto in parte di un mutuo acceso con la Cassa Depositi e Prestiti e in parte di un finanziamento per l’acquisto di autobus a metano concesso dalla Regione nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro Energia. E tra l’ottobre 2010 e il febbraio 2011 il Ministero aveva dato l’ok sui progetti presentati, aprendo la strada alla relazzazione di queste opere inserite nell’ambito del “programma finanziamenti per il miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane e per il potenziamento del trasporto pubblico.
Sembrava tutto a posto. Invece sono iniziati i problemi. Intanto nel dicembre 2011 la Regione revoca il finanziamento da 2,5 milioni per i bus a metano su cui il Comune contava per coprire la metà della sua compartecipazione ai progetti. Tanto che in questi anni proprio i bus a metano sono diventati una sorta di leggenda metropolitana in città.
Nel frattempo di tutte quelle opere in questi anni non si è visto praticamente nulla. Da pochi mesi sono iniziati gli interventi per migliorare la linea tranviaria, il resto è rimasto per anni sepolto sotto la polvere. L’assessore Cacciola però vuole provarci. E’ stato il Ministero a chiedere una rimodulazione dei progetti in cambio di una proroga dei termini concessi per concludere i progetti, ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2015, il Comune però doveva provvedere a ripensare i suoi piani. E la reazione non si è fatta attendere. L’amministrazione ha deciso di rinunciare ad alcuni progetti, in modo da poter davvero dirottare le risorse sul potenziamento e ammodernamento della flotta di trasporto pubblico loacale.
Così ad aprile 2014 il responsabile del procedimento “copertura del tratto terminale del torrente Annunziata per la realizzazione di servizi connessi all’utilizzo del mezzo pubblico”, considerato che l’assessorato regionale, nonostante i quasi tre anni trascorsi dal momento della presentazione del progetto definitivo, non aveva espresso il parere di competenza relativo alla Valutazione di Impatto Ambientale, ha ritenuto opportuno rinunciare all’intervento per evitare la revoca del cofinanziamento e di chiedere al Ministero l’utilizzo delle somme a favore dell’intervento di “potenziamento del trasporto pubblico urbano attraverso la fornitura di autobus alimentati a metano”.
Stessa finalità anche nella rinuncia del Responsabile del Procedimento della realizzazione di “centro di distribuzione urbana delle merci, considerato che non è stato possibile completare la relativa progettazione per difficoltà sorte in merito all’indisponibilità della zona inizialmente per la localizzazione del centro.
Ovviamente i tempi non saranno brevi. Il percorso è solo alle primissime battute, per risultati e benefici si dovrà aspettare. Il primo passo è stato fatto.
Francesca Stornante