Incolumità pubblica a rischio, un gruppo di salicesi chiede l’aiuto del sindaco ma senza esito

Gentile redazione di Tempostretto

Una delegazione di abitanti del villaggio di Salice amareggiata si rivolge alla vostra redazione per fare partecipe tutta la cittadinanza di quanto accaduto ieri marredì 7 aprile a Palazzo Zanca, sede del Comune di Messina.

Ci siamo recati nella Casa dei Cittadini per eccellenza, auspicando di essere ricevuti dal Primo Cittadino, il Sindaco Renato Accorinti per manifestare a lui la nostra preoccupazione e la giustificata e giustificabile paura per un fatto di cronaca accaduto lunedì mattina, Lunedì dell’Angelo nel nostro piccolo e amato villaggio.

I fatti sono i seguenti: alle ore 4.30 del mattino due giovani che percorrevano la Via Pizzillari, sono miracolosamente scampati per una manciata di secondi al crollo sulla pubblica via di una porzione della facciata del bellissimo e fatiscente palazzo Pettini, palazzo di assoluto pregio storico artistico del tardo Settecento al quale è legata la storia di Salice da tre secoli (VEDI FOTO).

Le condizioni precarie e pericolose dello stabile, proprietà di alcuni privati, sono denunciate con lettere datate e protocollate dalla VI Circoscrizione ai Dipartimenti Comunali competenti, ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile Reginale, alla Prefettura sin dal 2009 senza che alcun provvedimento sia stato attuato per eliminare il pericolo che incombe su due strade comunali: la summenzionata Via Pizzillari e la Via Principe Umberto, unica arteria stradale principale del villaggio.

Pericolo che negli anni si è sempre aggravato creando piccoli crolli di muri, cornicioni e materiale vario anche sulle automobili parcheggiate nelle vicinanze.

Da cittadini abbiamo tutto il diritto di sapere perché nonostante le lettere e le interrogazioni da ben sei ani tutto è rimasto bloccato;

Sappiamo bene che la legge stabilisce che, se un fabbricato pericolante insiste sulla pubblica via e chiaramente compromette l’incolumità dei cittadini, il Sindaco in prima persona dopo opportuni accertamenti dei dipartimenti tecnici, DEVE emettere ordinanza sindacale nella quale stabilite le generalità dei proprietari, stabilito il periodo temporale entro quando intervenire ( periodo stimato in base ai singoli casi rispetto alla gravità del pericolo che qui è altissimo!) intima ai proprietari stessi di procedere alla messa in sicurezza.La legge stabilisce altresì che se i proprietari non ottemperano a tale ordinanza, LA MESSA IN SICUREZZA DEVE ESSERE ATTUATA DAL COMUNE DI APPARTENENZA CON ADDEBBITO AI PROPRIETARI DEI COSTI DI INTERVENTO.Ulteriori specifiche provengono da una sentenza della Corte di Cassazione, Sez.I Penale n° 7908 che recita “ al fine di prevenire ed eliminare i gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini, il Comune è legittimato ad adottare un’ordinanza urgente di messa in sicurezza del fabbricato.I comproprietari del manufatto, anche se in lite tra di loro, sono tenuti al rispetto dell’ordinanza”.

Ci preme inoltre evidenziare la nostra amarezza nel non essere stati ricevuti dal primo cittadino dopo sei ore di estenuante attesa! Nonostante l’accaduto imprevedibile del crollo di un muro di un palazzo, ci è stato più volte chiesto se avevamo preso appuntamento…non abbiamo ancora facoltà di prevedere il futuro…e l’impellenza di un argomento così delicato che riguarda la nostra incolumità riteniamo DEVE ESSERE PRIORITA’ ASSOLUTA su qualsiasi riunione…sì perché proprio adducendo all’impossibilità di essere ricevuti a causa di importanti e lunghissime riunioni fiume, siamo stati invitati a desistere dall’attesa.

Al contrario nella mattinata odierna abbiamo ricevuto disponibilità dalla Presidente del Consiglio Comunale, che si è fatta parte attiva per indire un tavolo tecnico urgente ed abbiamo ricevuto ascolto da molti Assessori, chiedendo proprio a loro, che stavano per entrare nell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco di riferire e invitare il primo cittadino a conferire con noi anche per qualche minuto.

Le ore passavano e del Sindaco Renato Accorinti, il promotore di Messina dal basso, nemmeno l’ombra, se non un capolino frettoloso, silenzioso e distratto con qualcuno di noi..un’eterea apparizione probabilmente.

Dalle ore 11,30 del mattino, ormai stanchi e delusi, alle 18,10 abbiamo lasciato la casa del Cittadino senza aver avuto alcuna interlocuzione con l’unico, per legge responsabile dell’Ordinanza volta a tutelare le nostre vite: il Sindaco.

Per poco non abbiamo sfiorato la tragedia ed il Sindaco cosa fa? Fa capolino fra le porte a vetri dell’Ufficio di Gabinetto! Confidiamo nella democrazia partecipata…quella vera però…non quella che è stata anche oggi umiliata, facendoci cadere ancora più in basso del passato.

Distinti saluti

Una delegazione di Salicesi

La gallery con le foto del crollo di palazzo Pettini