Liberi Insieme: “Genovese abbandonato dal Pd, i suoi consiglieri dovrebbero sospendersi”

Dopo la raffica di lettere aperte e di appelli scritte dall’ex city manager della giunta Genovese Emilio Fragale per la scarcerazione del deputato arrestato nell’ambito dell’inchiesta su Corsi d’oro, anche il Movimento Liberi Insieme, coordinato dall’ex consigliere provinciale Roberto Cerreti, interviene con una missiva scritta dal responsabile legale del movimento Valentino Gullino.

La prima parte delle lettera ripete le stesse tematiche di Fragale a proposito della detenzione di Genovese: “ non possiamo che rimanere straniti nel vedere da un lato la procura di Messina insistere nel trattenerla relegato a Gazzi preoccupata per eventuale reiterazione del reato e dall’altro il grande orgoglio e la dignità da Lei mostrata nell’estrema difesa della Sua innocenza, nonostante le enormi sofferenze che questo comporta e che comprendiamo, nel non accettare il compromesso delle Sue dimissioni da Parlamentare Nazionale che probabilmente le consentirebbe una misura cautelare differente” ma nella seconda parte c’è l’affondo nei confronti dell’area genovesiana del Pd, che secondo il movimento Liberi Insieme non avrebbe mostrato un comportamento realmente solidale con il leader ma sarebbe impegnata nelle manovre per la sua “successione” nei vari livelli e che pertanto, secondo Cerreti dovrebbe sospendersi dal partito.

“Non le nascondiamo la grande amarezza e delusione nell’assistere alla pochezza dei suoi tanti amici del Pd e di qualche consigliere comunale che già dal giorno dopo del Suo arresto, discutevano animatamente, piuttosto che su come dar forza e sostenere le ragioni del proprio leader, su come appropriarsi in futuro degli scranni regionali e nazionali dei propri “ex benefattori”, immemori ed ingrati per ciò che in qualche caso, già avevano ottenuto fortunosamente in dono. Pensiamo che siamo di fronte ad una fattispecie di processo politico o politicizzato in cui tutto è lecito e poco contano i presupposti giuridici della presunzione d’innocenza, anzi, è già certo che è colpevole e che non merita clemenza. La verità caro Onorevole è che, oltre ogni opinione, Lei è colpevole di essere preparato, ostinato, straricco e semiproprietario dello Stretto di Messina.”

Nella nota il Movimento Liberi Insieme si sofferma sugli 8 mesi di custodia cautelare sostenendo che è inaccettabile ma la frecciata ritorna sui consiglieri comunali del Pd perché “è inaccettabile che piuttosto che presenziare durante i processi, non prendano una posizione politica e sociale forte in sostegno della Sua innocenza e di un progetto che non è ancora finito. Dovrebbero sospendersi da quel partito carnefice che l’ha tradita ed abbandonata al proprio destino. Siamo convinti che un uomo che si ostina a difendere le proprie posizioni in questa maniera non può essere abbandonato da solo all’interno di 4 mura di un carcere esclusivamente perché si chiama Francantonio Genovese”.

Il documento si conclude con un accorato appello a non abbandonare la politica perché, “anche se i tanti Pd hanno abbandonato Genovese non è così per il MLI dal momento che ci sono tanti cittadini, come gli aderenti al nostro Movimento, che sono convinti che saprà dimostrare la propria estraneità alle contestazioni attribuitele e che la grande forza che sta mostrando in questo lungo periodo buio non sarà vana e che un giorno diventerà un grande tesoro d’esperienza per aiutare il prossimo e ci auguriamo ancora una volta a disposizione della nostra martoriata ma amata città”.

Chiarissimo quindi l’endorsement nei confronti del parlamentare, invitandolo, a fine processo a continuare nell’attività politica e nel contempo una bacchettata nei confronti dei consiglieri genovesiani a “ribellarsi” e sospendersi dal Pd che, secondo la tesi del Movimento, non si sta battendo in modo adeguato al fianco del deputato arrestato per gli scandali della Formazione. Secondo il MLI insomma l’aver costituito il Comitato Francantonio Libero e l’aver presenziato alle udienze non è un atto incisivo come quello di sospendersi dal Pd, visto come unico gesto utile per dimostrare solidarietà concreta al parlamentare.

Un dubbio però può venire: ma perché se Genovese non si dimette da deputato Pd (come richiesto dai magistrati) dovrebbero farlo invece i consiglieri comunali eletti in quelle liste sospendendosi in polemica col partito?

Rosaria Brancato