Crocetta affonda Messina, ogni giorno resteranno per strada 40 tonnellate di rifiuti

Ci risiamo. E’ passato poco più di un mese dal fuoco di fila di ordinanze regionali che in piena estate hanno messo in ginocchio Messina facendola precipitare in una delle più pesanti emergenze rifiuti degli ultimi tempi. E ora il rischio è di ripiombare nello stesso vortice di spazzatura, cumuli per le strade, condizioni igienico-sanitarie disastrose. Con l’ultimo provvedimento targato Crocetta la Regione affossa di nuovo Messina. Da due giorni è stato ridotto il limite di conferimento a 251,6 tonnellate che al giorno la città può portare in discarica. In estate era stato ridotto a 261 e tutti ricordiamo le conseguenze. Conseguenze che ora rischiano di essere ancora più drammatiche.

L’assessore Daniele Ialacqua ha scritto una lettera inviata al presidente della Regione Rosario Crocetta, al suo assessore ai Rifiuti Vania Contraffatto, al dirigente del dipartimento regionale con un’unica richiesta: la rettifica della disposizione attuativa n. 69 dello scorso sabato 24 settembre. «E’ stata pubblicata sul sito del dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti la disposizione attuativa n. 69 del 24 settembre 2016 – si legge nel documento – con la quale la Regione Siciliana ripristina la deleteria previsione di questa estate ponendo un limite ai conferimenti dei rifiuti dei comuni siciliani negli impianti di discarica regionali. L’art.1 della disposizione attuativa n.69 recita: ''i Comuni della Sicilia sono autorizzati a conferire i rifiuti urbani indifferenziati prodotti nei rispettivi territori nel rispetto dei limiti quantitativi fissati ed individuati nell’elenco allegato al presente provvedimento''. Ed all’art. 2 continua ''il presente provvedimento avrà efficacia dal 25 settembre 2016 sino a nuova e diversa disposizione attuativa''. Secondo quanto riportato dal ''Piano di conferimento straordinario dei comuni dal 25 settembre 2016'', il Comune di Messina sarebbe obbligato a conferire non più di 251,6 tonnellate giorno, contro le 261,5 t/g previste dalle ordinanze precedenti che determinarono, com’è ben noto, una grave emergenza rifiuti sul territorio comunale di Messina, con rischi igienico-sanitari per l’intera popolazione, in quanto i rifiuti prodotti giornalmente dalla nostra città risultavano essere in media pari a circa 290/295 tonnellate. Se si considera che alla data del 25 settembre i rifiuti conferiti alla discarica Oikos nel mese di settembre erano pari a kg. 7.062.480, per un quantitativo medio giornaliero di 282,499 tonnellate al giorno, ciò significa che quotidianamente dovremmo lasciare in strada circa 30/40 tonnellate per un totale di circa 250 tonnellate di media a settimana, con le prevedibili conseguenze che tale situazione comporterà».

Ialacqua spiega come la Regione sia arrivata a quantificare questa riduzione: «Le modalità di calcolo seguite per determinare la sopra richiamata quantità di rifiuti che il comune di Messina può conferire quotidianamente in discarica sono palesemente errate in quanto la riduzione del 12% sui quantitativi di rifiuti prodotti nel mese di agosto 2016, ''che corrisponde al conferimento medio giornaliero totale di cui all’ordinanza n.5 del 2016 ridotto di tre punti percentuali'', non deve essere applicata al comune di Messina perché il nostro comune è passato dal dato del 7,6 % di differenziata, così come si ricava dal dato ISPRA 2015, al 10.77 %, così come comunicato lo scorso 20 settembre dal nostro Sindaco, ottenendo quell’incremento del 3% di raccolta differenziata che richiedeva l’ordinanza. Non si comprende pertanto il senso di tale provvedimento regionale che mette ancora una volta in ginocchio la città di Messina e numerosi comuni siciliani, frustrando tutti gli sforzi in atto per sottrarre dal ''sistema emergenza'' i nostri territori, con il rischio di annullare i primi positivi risultati ottenuti».

L’assessore spiega quali sono gli sforzi che questa ordinanza rischia di vanificare: «Negli ultimi 3-4 mesi sono stati varati ed attuati dal comune di Messina importanti provvedimenti che vanno nella direzione auspicata anche dalla Regione e che schematicamente si richiamano: la presentazione (8 giugno 2016) dei 3 mezzi per la raccolta di carta e cartone (finanziamento COMIECO) e dei 34 mezzi per la raccolta differenziata (acquistati con finanziamento regionale) il 15 giugno scorso; l’approvazione da parte del Consiglio comunale del piano A.R.O. (29 giugno 2016), del “Piano comunale per la raccolta differenziata” e del “Regolamento comunale per la raccolta differenziata” (7 luglio 2016); le assemblee in piazza per il progetto del porta a porta in alcuni villaggi a nord ed a sud della città che coinvolge a regime, insieme alle zone già partite, circa 30.000 utenti (pari ad oltre 80.000 abitanti) dal 5 luglio 2016; la partenza ufficiale del porta a porta domestico nei primi villaggi (5 settembre 2016); la nuova ordinanza sindacale che obbliga i commercianti alla raccolta differenziata porta a porta e modifica i giorni e gli orari di conferimento rifiuti per le utenze domestiche (25 agosto 2016); la prossima attivazione (ottobre 2016) dell’impianto di selezione della frazione secca della raccolta differenziata».

Per l’assessore l’eventuale nuova emergenza costringerebbe il comune a bloccare il circuito virtuoso avviato, obbligando l’ente gestore a ''concentrarsi'' sull’indifferenziato per far fronte alle prevedibili numerose ''discariche'' che si creeranno su tutto il territorio, senza contare gli impatti negativi sulla salute dei cittadini e dell’ambiente. Se non arriveranno immediati provvedimenti di rettifica Ialacqua annuncia il ricorso al Tar e qualsiasi altra azione giudiziaria e politica utile per tutelare gli interessi della comunità».

Questione su cui tra l’altro la Procura messinese ha già aperto gli occhi proprio durante l’emergenza estiva con l’inchiesta del Procuratore Aggiunto Vincenzo Barbaro.

F.St.