D’Amore si dimette da commissario dell’Ente Fiera ma ne chiede il rilancio

Era stato uno degli ultimi atti dello scorso governo regionale. Fabio D’Amore era stato nominato ancora una volta commissario dell’Ente Fiera il 19 ottobre scorso. Ora D’Amore rimette l’incarico, ritenendo “moralmente doveroso ed istituzionalmente corretto” dare la possibilità al neo eletto presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta di nominare persona di sua fiducia. D’Amore si era già autosospeso lo stipendio di commissario dall’agosto 2011 e si augura che il nuovo governatore possa ridare al prestigioso ente fieristico messinese gli strumenti giuridici ed economici per rilanciarne l’attività, ristabilendo equità di trattamento rispetto a quanto già posto in essere per la Fiera del Mediterraneo di Palermo. Nella lettera inviata a Crocetta, ha riassunto brevemente le motivazioni che hanno impedito di completare il lavoro di risanamento dell’Ente, faticosamente iniziato nel febbraio 2009.

Pubblichiamo uno stralcio della lettera inviata al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta:

“Pur ringraziando il presidente Lombardo per la fiducia accordatami nell’ultimo triennio nel tentativo di risolvere le problematiche inerenti l’Ente Autonomo Fiera di Messina, trovo moralmente doveroso ed istituzionalmente corretto rimettere il mandato nelle sue mani al fine di poter intraprendere con le persone di sua fiducia, le azioni che riterrà più opportune per la salvaguardia dei posti di lavoro, nell’interesse dell’Ente stesso e della città di Messina, che si è vista spogliare negli ultimi anni di molte sue prerogative.

La decisione era già stata maturata dal febbraio 2012, dopo l’ennesima vergognosa difformità di trattamento perpetrata nei confronti dell’Ente fiera di Messina, rispetto alla fiera del mediterraneo di Palermo, peraltro in liquidazione, a cui, nel 2011 e 2012 sono stati erogati circa 2 milioni di euro rispetto all’ente messinese cui non è stato concesso un euro, a fronte di un trend positivo di crescita, che mi ha portato a ridurre il debito di circa 2 milioni di euro.

Se a ciò si aggiunge la mancata erogazione dalla data del mio insediamento (febbraio 2009) delle quote societarie di comune e provincia (300mila euro circa) per ragioni di appartenenza politica, associato alla mancata erogazione della garanzia fideiussoria da parte della regione (art 42 finanziaria 2009) per mancato insediamento del presidente del collegio dei revisori dei conti, capirà come l’accettazione del mandato sia stata solamente legata alla volontà di non abbandonare in balia delle onde, una nave faticosamente rimessa in piedi; solo per dovere di cronaca aggiungo che io stesso non ho percepito emolumenti dall’agosto 2011 a causa delle ristrettezze economiche dell’ente ed avendo preferito erogare ai dipendenti quanto nelle mie possibilità in questo momento di ristrettezze.

Resto sempre a sua completa disposizione per ogni approfondimento e possibile forma di collaborazione al di là di incarichi e formalismi vari nell’interesse dell’Ente Autonomo internazionale Fiera di Messina”.