Presidenza Authority, il Pd calabrese: “Delrio ha scelto Rossi, ma c’ è rischio conflitto d’interessi”

A scrivere al ministro Delrio sono i “big” del Pd calabrese, contestando una nomina “calata dall’alto”, quella dell’avvocato Alberto Rossi quale Presidente dell’Autorità portuale del Tirreno Meridionale e dello Stretto.

Un’interrogazione dai toni chiari anche perché in realtà in Calabria la classe politica era certa che la poltrona della Presidenza dell’AP Gioia Tauro-Messina sarebbe rimasta in terra calabrese. In tanti contavano sull’assessore regionale Russo. Così non è stato ma la scelta del ministro Delrio di puntare sull’avvocato Alberto Rossi non è andata affatto giù al punto da far registrare una vera e propria rivolta interna al Pd. L’interrogazione infatti è firmata da: Bossio, Battaglia, Stumpo, Magorno, Censore, Oliviero, Aiello e Barbanti, tutte figure di peso all’interno del Pd e che hanno avuto o hanno ruoli istituzionali.

I deputati ricordano che l'autorità di sistema portuale del Tirreno meridionale e dello Stretto ha sede a Gioia Tauro e uffici decentrati nei due porti di Messina e Milazzo e in altri scali calabresi, quindi affondano il colpo.

“In base a quanto previsto dalla riforma del sistema portuale approvata in questa legislatura la nomina dei presidenti delle nuove autorità portuali è effettuata dal Ministro competente d'intesa con i presidenti delle regioni interessate- si legge nell’interrogazione- L'avvocato Rossi, non solo proviene da un territorio non certo «alleato» delle potenzialità di traffico della infrastruttura di Gioia Tauro ma soprattutto, professionalmente, è tuttora l'avvocato di Aponte, che in Mct detiene il 50 per cento delle quote societarie e garantisce con le sue navi quasi il 97 per cento dei volumi movimentati negli ultimi anni.Di fronte a questo configurabile conflitto di interesse ci si chiede come si porrebbe suddetta nomina anche rispetto alla presenza di Contship Italia. Il sistema portuale di Gioia Tauro, fondamentale porta d'accesso in Europa e rilevante risorsa strategica nel cuore del Mediterraneo, purtroppo continua a fare i conti con il grave stato di crisi in cui versa”.

I deputati chiedono se il governo Gentiloni sia a conoscenza di quanto esposto nell’interrogazione e quali siano gli intendimenti circa il futuro della nuova autorità portuale anche in riferimento alla sua guida. La questione cruciale è poi se davvero: “il governo intenda realmente coinvolgere, come previsto dalla normativa, i governi regionali e se non ritenga inopportuna la nomina dell'avvocato Rossi, alla luce di quello che appare agli interroganti un evidente conflitto di interessi che lo caratterizza”.

Fin qui la rivolta sull’altra sponda. E da questa parte dello Stretto cosa intende fare Crocetta al quale è già arrivata la nomina di Rossi indicata dal ministro Delrio? Ci sarà la stessa levata di scudi o passerà tutto in sordina? Al di là di un’alternativa calabrese o messinese per il ruolo di presidente quanto paventato dai parlamentari nell’interrogazione è una perplessità che dovrebbe preoccupare tutti, ben oltre le questioni di campanile. Possibili conflitti d’interesse o scarsi legami con il territorio potrebbero avere pessime conseguenze per il nuovo sistema portuale. Ed una scelta calata dall’alto non rappresenta il migliore degli inizi, al di là della professionalità indiscussa del prescelto.

Rosaria Brancato