Cronaca

Lettera di una siciliana che ha dovuto lasciare la sua terra

Quella che segue è una delle tante testimonianze che possiamo ascoltare, da sempre, dai tanti siciliani che da anni partono dalla propria terra per trovare fortuna altrove.

Cara Sicilia, non avrei mai creduto che un giorno mi saresti mancata così tanto ma, purtroppo, quando una cosa ce l’ hai a disposizione, spesso non dai peso a quanto sia preziosa.

Bella e povera Sicilia, come tanti poeti e scrittori l’ hanno sempre descritta, profumata di zagara e agrumi, abbracciata dal mare e accarezzata costantemente dal sole.

Ma per quanto sei bella Sicilia, altrettanto sei avara con tanti dei tuoi figli che ogni anno devono partire per ottenere la più importante delle cose che la vita possa regalare: ” UN LAVORO” .

Dal 2017 circa 10mila giovani si sono trasferiti al nord per trovare quell’indipendenza di cui ormai non potevano più fare a meno. Per non parlare poi di quanti trovano lavoro all’ estero . Le vittime primarie di questa “migrazione della speranza” sono proprio i giovani, ragazzi con valigie piene di sogni, che trovano il coraggio di pretendere una vita migliore.

La forza della paura diventa il movente per la fuga, quella paura di non poter vivere una vita all’altezza delle aspettative, di dover rinunciare a ciò che magari gli altri possiedono, di dover viver all’infinito a carico di genitori anziani o semplicemente di non riuscire a realizzare il desiderio di metter su famiglia e vivere una vita dignitosa.

Tanti dichiarano di avercela fatta, di essere felici e realizzati lontano dalla propria terra, molti hanno trovato un lavoro stabile, hanno potuto comprare una casa, hanno avuto tanti bambini, più semplicemente “VIVONO”. Tutti quanti, però, sono accomunati dalla stessa nostalgia e porteranno per sempre nel cuore quel pezzo di isola di forma triangolare abbracciata dal mare, sul quale si appoggiano spettacolari tramonti, un’isoletta, un piccolo puntino nel mondo, che, tutti da essa incantati, chiamano SICILIA.

CHIARA CENINI.