“Io, figlia di nessuno, mi sento insultata dalla candidatura di Genovese jr”

Riceviamo e pubblichiamo questa riflessione di una lettrice

Mi piacerebbe scrivere circa la candidatura di Genovese J. nella speranza che venga pubblicata. Mi sento di doverlo fare per tante motivazioni tra cui la più importante è che mi sento profondamente insultata.

Ho 31 anni e sono figlia di due normali cittadini, un pensionato e una casalinga, che hanno fatto i salti mortali per consentirmi prima di prendere prima una laurea e dopo un Dottorato di Ricerca. Mi sento insultata perché mi sembra quantomeno ipocrita, e mi limito a questo, l’affermazione “sarei candidato anche senza questo cognome. Conta l’entusiasmo” perché no, caro mio, senza quel cognome a 21 anni non avresti avuto questa possibilità per cui evita queste affermazioni.

Senza quel cognome a 21 anni saresti a combattere per un posto di lavoro o a fare i salti mortali per pagarti la retta in una sconosciuta Università, certamente, non alla LUISS. E no, non mi insulta il fatto che tu abbia più possibilità di me (perché anche a detta tua sei fortunato, ed è un dato di fatto) questo capita con molti altri, mi insulta che tu sfidi l’intelligenza e la pazienza di chi ti ascolta dicendo che saresti candidato lo stesso. Smettiamola, non è così.

Saresti un ragazzo qualunque che, se siamo fortunati, sarebbe indignato quanto me. Indignato perché nonostante laurea, dottorato, colloqui e concorsi fatti è ancora precario, non sa per quanto tempo lo sarà ancora e non si può permettere di progettare un futuro.

Attenzione ho detto PROGETTARE neanche COSTRUIRE.

Mi insulta anche l’affermazione “la politica negli ultimi anni non ha fatto nulla ed al peggio non c’è mai fine, è bene che cali il sipario sul governo Crocetta che è un treno destinato a deragliare” che risulta essere delirante considerando che tuo padre e tuo zio hanno governato questa città negli ultimi 10 anni e che Crocetta a Palermo ce l’hanno portato loro.

Quindi le mie domande per te sono: ti rendi conto di quello che dici? ti rendi conto che stai mettendo la faccia in una partita che non dovrebbe neanche essere giocata? ti rendi conto che stai insultando i giovani che davvero vorrebbero crescere e fare qualcosa per questa città e che vengono seppelliti da gente come voi? ti rendi conto che dovresti provare a fare altro nella tua vita ed evitare di insultare l’intelligenza della brava gente?

E alla fine, ti rendi conto che nonostante quello detto al Palacultura, per me imbarazzante, non è quello che hanno fatto a tuo padre il problema, perché è tuo padre che ha danneggiato la nostra terra e non certamente il contrario. Io penso che ad un certo punto bisognerebbe avere un minimo di buon senso e capire quando tacere. Ma non è questo il caso. Ti invito a fare una riflessione lucida sulle dichiarazione fatte e di avere, in futuro, più rispetto per chi ti ascolta evitandole alcune affermazioni che sfociano nel ridicolo.

Vorrei inoltre aggiungere che le persone presenti si dovrebbero vergognare a sostenere questa candidatura. Questa gente che state sostenendo ci ha sepolti vivi, ci ha rubato possibilità, ha fatto terra bruciata nella nostra terra obbligando i ragazzi (i vostri figli, nipoti ecc.) a scappare, andare via alla ricerca di una possibilità per costruirlo questo futuro che sempre più spaventa. E io quelli che scappano li capisco bene. Per i figli di nessuno questa terra non offre niente, devi lottare per avere il minimo e poi il minimo non arriva, o se arriva chiaramente non basta. I figli di nessuno sono costretti ad andare via, per mangiare e per dignità. Perché anche la dignità ci avete tolto.

Vi posso assicurare che è sempre più difficile immaginare un futuro per questa terra perché, ahimè, questa terra un futuro non lo vuole. Ho capito che non c’è speranza quando ho visto il Palacultura pieno. Pieno di gente che non si rende conto del male fatto alla città di Messina e anche a loro. Gente che continua a vendersi per qualche moneta, e qui mi fermo.

Viviana Mollica Nardo