Ordini professionali, sindacati e associazioni di categoria: “Messina sede del distretto portuale”

Una lettera congiunta al ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Maurizio Lupi, sulla riforma delle Autorità Portuali. A scriverla, Ordine degli Architetti, Ordine degli Agronomi e Forestali, Ordine degli Ingegneri, Consulta provinciale dei Geologi, Confindustria, Ance, Cgil, Cisl, Legambiente dei Peloritani, Collegio dei Geometri, Collegio dei Periti Industriali, Fondazione Architetti nel Mediterraneo, Inarsind Messina e AssoIngegneri.

Le associazioni analizzano i tre porti che dovrebbero far parte del distretto logistico della Sicilia Orientale:

il porto di Catania è crocevia di scambi ro – ro ma non è presente nel sistema dei porti Ten-T e manca del raccordo ferroviario;

il porto di Augusta costituisce la potenziale piattaforma merci container della Sicilia ed è core nel sistema dei porti Ten-T. Insiste in una baia con grandi potenzialità di espansione, protetta da ampie dighe antemurali che definiscono uno specchio acqueo di notevoli proporzioni, racchiudente un terminal petrolifero, due darsene diportistiche ed un arsenale militare. Il porto possiede anche nuovi piazzali commerciali e ro-ro con viabilità dedicata di collegamento. Manca del raccordo ferroviario;

il sistema portuale Messina – Milazzo è costituito da cinque porti: i tre di Messina, quello di Milazzo con i suoi impianti petroliferi ed il costruendo pontile di Giammoro con i suoi impianti industriali. Il porto di Messina rappresenta il primo porto italiano per numero di passeggeri (rilevazione Eurostat 9 milioni), il primo porto siciliano e il più importante nodo intermodale dell’area dello Stretto, il primo porto siciliano per numero di approdi e numero di crocieristi (500mila), il primo porto per volumi complessivi in Sicilia di merci solide e liquide (rispettivamente 6 e 16 milioni di tonnellate), il primo porto per mezzi commerciali traghettati (più di 800mila). Altro punto di forza del porto di Messina è la presenza dei raccordi ferroviari che rendono presente, e potenzialmente amplificabile, un’offerta di multi modalità di trasporto treno – gomma – nave che, nell’ottica della mobilità sostenibile della rete Ten-T, costituisce elemento imprescindibile ed irrinunciabile, in relazione alla sua posizione strategica nell’ambito dell’intero sistema portuale italiano. La linea ro – ro Messina – Salerno è una delle più efficienti autostrade del mare in Italia, resa possibile dalla posizione migliore di Messina rispetto agli altri porti siciliani. Messina – Milazzo è comprensive nel sistema dei porti Ten-T ed è sede di importanti presidi della Marina Militare.

Da questo punto di partenza, le associazioni allargano ancora l’orizzonte verso l’altra parte dello Stretto, “in nome del principio di continuità territoriale costituzionalmente garantito. Tale scenario esprime enormi potenzialità sotto il profilo economico, sociale, culturale, ambientale e paesaggistico. Un’area in grado di generare economie di scala e vantaggi economici che consentiranno al nuovo sistema di competere con altre città metropolitane europee che si affacciano sul Mediterraneo, per l’attrazione di investimenti e per la capacità di innovazione, condizioni indispensabili per intercettare flussi di beni e servizi che transitano nel Mediterraneo da e verso l’Europa”. La prima pietra dell’area metropolitana dello Stretto è rappresentata dalla plurimodalità dei trasporti che, “per essere gestita efficacemente, implica la creazione di Autorità capace di coordinare e pianificare le scelte settoriali”.

Secondo le associazioni, in virtù di tutto ciò, Messina merita di essere la sede del Distretto Logistico, sia esso dell’area dello Stretto o della Sicilia Orientale, anche in relazione alla interregionalità dei sistemi “core ports”. La lettera si conclude con un invito al ministro Lupi ad incontrarsi per affrontare le tematiche in questione e per dimostrare la fondatezza del ragionamento nell’ottica dell’opportunità da concedere al territorio di entrare nella competizione internazionale