Niente carro attrezzi dopo le 19. “E venne la frana… mentre l’automobilista in doppia fila restò”

Cari concittadini dopo le sette di sera parcheggiate pure dove vi pare. Dal novero dei posti disponibili, presumibilmente, non è necessario escludere neppure le fronde degli alberi, la groppa dei cani randagi o l'ingresso di un Pronto Soccorso. Già, perché sappiate che nessun carro attrezzi verrà a molestare le vostre "sacre ruote" con ganasce punitive. Nessun vigile urbano munito di taccuino annoterà la vostra targa fra i cattivi da multare. No. Nell'ultima città d'Italia, incontrastata regina del disservizio, sovrana incoronata dal decennale triste primato per qualità della vita (e non solo a parere del Sole 24ore) succede anche questo. Un'auto in doppia fila blocca la vostra uscita dal (regolare) parcheggio e voi avete un'emergenza? Da bravi e cristiani "buddaci", prima di denunciare alle autorità competenti l'offesa, affinché si ripari con le maniere forti e torni a vigere il vostro diritto alla libera circolazione, fate la via crucis dei papabili luoghi di sosta del simpatico e scaltro parcheggiatore. Chiedete in giro a chi appartenga quella graziosissima Punto bianca e se qualcuno per piacere, con calma, appena può e sempre senza disturbare, possa cortesemente venire a spostarla. Il desaparecido, nascosto meglio di Provenzano prima dell'arresto non si fa vivo e voi, indecisi fra il cedere alla rabbia, cercando la chiave più lunga che avete a portata di mano per scrivergli sulla vernice il vostro recapito telefonico, nell'eventualità che per caso dovesse giovargli un carrozziere, e chiamare la Polizia Municipale come ultima spiaggia, optate per quest'ultima. Era meglio la chiave. La risposta, cari amici, ha dell'incredibile: il Comune di Messina non paga il notturno agli operatori, i carri attrezzi dopo le sette di sera non esistono. Avete un'emergenza? Sono "ca…rri" vostri. Nel senso che se conoscete qualcuno con una ruspa potete fare da voi. Altrimenti non sperate neanche in una multa a scopo pedagogico. Perché tutte le pattuglie della Polizia Municipale sono impegnate a scortare le autobotti che portano l'acqua in questo deserto. Povero di tutto, civiltà compresa. La soluzione proposta dallo zelante vigile centralinista? "Mi dia il numero di targa, magari risaliamo al proprietario, cerchiamo il numero di casa e vediamo se risponde qualcuno, così lo contattano e lo informano che bisogna spostare la macchina". Potenti mezzi della potentissima Amministrazione comunale di una città metropolitana. Salvo poi batter cassa per una macchina parcheggiata venti centimetri troppo vicina a un incrocio o venti minuti fuori tempo massimo gratta e sosta. Dunque, per fare il punto toccherebbe chiedere aiuto a Branduardi. Pregate di non aver mai un'emergenza, frequentate un buon corso per il controllo della rabbia, imparate a difendervi da soli perché le istituzioni non lo faranno per voi, oppure provateci, come sto facendo io con questa segnalazione, e cantate con me: e venne la frana che si portò via l'acquedotto, che bloccó l'acqua (che a questo punto decisamente non spense il fuoco), che arrivò con l'autobotte, che fu scortata dagli ultimi due vigili urbani, che lasciarono la viabilità nel caos, mentre l'allegro automobilista in doppia fila per altre cinque ore tranquillo restó! Buon divertimento alla fiera dell'assurdo. La colpa non è mai di nessuno. Tranne di chi sta zitto. Io ho smesso.