“Noi residenti del centro violati da una vita notturna selvaggia e maleducata”

A fare retorica e buoni proclami siamo bravi un po’ tutti. Come dire la cosa giusta al momento giusto. E’ un colpo di genio che crea molti e facili consensi. Il problema, a posteriori, è dare seguito alle buone intenzioni. E alle buone intenzioni devo seguire i fatti, perché i fatti rappresentano la concretezza delle nostre idee.

Ogni volta che torno nella mia città, ci torno felice. Perché da qui è nato tutto quello che sono e sto diventando. Ci torno con la certa speranza di trovarla migliore, dentro e fuori. Per questo posso dire molte cose belle di Messina, e allo stesso modo, altrettanto negative. Si può guardare questa città con un occhio esterno e poco lucido, oppure tentare di capirla. E questo è quello che tento di fare ogni volta.

Ho sempre abitato e vissuto in centro (storico o meno, lascio che gli altri lo definiscano tale). Con tutte le problematiche annesse e connesse.

Il traffico, il parcheggio selvaggio, l’inquinamento prima ambientale e poi acustico, ma soprattutto la totale arbitrarietà delle regole della buona convivenza civile.

E oggi, ancora di più, il problema di una vita notturna selvaggia e maleducata. Cafona e ignorante, senza una reale dimensione di divertimento costruttivo e civile. Cosa offriamo ai giovanissimi? Drinks facili, vagabondaggio notturno, musica assordante, schiamazzi e disordine. Nessuna alternativa reale di cultura e condivisione. E gli effetti di tutto quanto evidenziato, ce li subiamo un po’ tutti. Residenti del centro (storico) e non.

Perché tutti quanti, sebbene ce lo dimentichiamo spesso, siamo Messina.

Il problema dei locali notturni è diventata una realtà negativa oggettiva, manifestazione della totale assenza delle istituzioni cittadine preposte ad un controllo preventivo e contestuale di questa categoria di esercenti.

Si perché i controlli servono sempre. Servono a capire, a moderare gli eccessi, a creare educazione, a produrre azioni concrete di riordino di quello che non va. Ebbene, questa è una tra le tante problematiche presenti nell’attuale underground cittadino che non andrebbe sottostimata.

Che non andrebbe giocata a rimpiattino tra centralini unici, vigli urbani, polizia municipale, Annona, e quanti ne sono direttamente coinvolti. Andrebbe gestita e risolta.

Ma poiché in Sicilia è sempre tutto difficile e lento, poiché le azioni tempestive non sono decisamente il nostro forte, lascio e soprattutto spero che la nuova e celebrata

Amministrazione Comunale faccia semplicemente il suo dovere.

Per il resto mi limito e pensare e riflettere, che se la libertà altrui finisce dove inizia la mia, dove si trova la linea di demarcazione tra rispetto e abuso delle regole di buona convivenza?

Lettera firmata

Federica Bisignano