Un prof: “L’UniMe è ai piani alti se paragonata agli atenei del terzo mondo”

Caro Direttore,

Ho letto con attenzione l’articolo ”La graduatoria dei migliori atenei mondiali: Unime ai piani alti”.

La notizia é che il Center for World University Rankings colloca Messina al 758esimo posto in una classifica di 27.700 atenei censiti. Sono rimasto allibito leggendo i commenti del Rettore Pietro Navarra che esprime soddisfazione per questi dati.

L’Universitá di Messina sará pure nel primo 3% della classifica mondiale, ma mi auguro ci si renda conto che confrontarsi con Universitá nate l’altro ieri in paesi del terzo mondo non sia esattamente un esercizio edificante per un ateneo fondato nel 1548.

Se, con maggiore onestá intellettuale, si considerano i ventisette paesi dell’Unione Europea, UniMe finisce 294esima su 361, ossia nel peggiore 20%. Altro che piani alti, qui siamo ai piani bassi.

La classifica dimostra che le 43 universitá censite in Portogallo, Danimarca, Slovacchia, Croazia, Estonia, Repubblica Ceca, Lituania, Olanda e Svezia sono TUTTE migliori dell’Universitá di Messina.

E ancora ci chiediamo perché i giovani Messinesi emigrano? Una volta gli studenti greci venivano a studiare a Messina. Oggi delle 7 universitá censite in Grecia ben 6 sono migliori di quella di Messina.

E se si va a guardare la lista delle universitá italiane Messina si classifica 42esima su 48, e qui non siamo piú ai piani bassi, ma negli scantinati, superati in scioltezza da università fondate negli anni novanta e con numero di studenti enormemente più piccolo di Messina.

Mi fa sorridere il tentativo del rettore di sorvolare su questi dati affermando ”Ritengo fondamentale che l’Ateneo si misuri anche in uno scenario globale e non limiti la comparazione al panorama nazionale”: certo, mica gli fa piacere vedere che siamo nel baratro a livello nazionale ed europeo, meglio evidenziare che ci sono moltissime università da qualche parte nel terzo mondo che stanno dietro a Messina, bella consolazione per gli studenti Messinesi che, non trovando lavoro dopo la laurea, potranno andare a vantare il proprio curriculum universitario in Chad.

Ancora più risibile è il commento ”Non posso che esprimere soddisfazione per questo risultato, notando come, rispetto al 2016, alcuni indicatori hanno fatto registrare progressi”, glissando sul fatto che nel 2016 UniMe era 40esima in Italia e 733esima globalmente, e che quindi Messina é SCESA in classifica, altro che progresso.

Del resto basta aprire i giornali e leggere delle vicende che coinvolgono UniMe: dallo scandalo esami facili a “parentopoli”, dai concorsi manipolati con la connivenza di un ex rettore a “pacta servanda sunt” e professori sospesi per avere plagiato opere altrui, l’impressione che ne si ha è squalificante e ciò ha più peso di qualunque classifica.

Caro Direttore, mi sono laureato all’Universitá degli Studi di Messina, ma ho lasciato la mia città natale all’indomani della laurea, 17 anni fa. Avendo girato il mondo e costruito una carriera internazionale guardo con tristezza alla situazione della mia alma mater e auspico che Rettore e Professori diano un segnale di umiltà e, invece di diramare messaggi di soddisfazione basati sul nulla, facciano un mea culpa per questi risultati scoraggianti e compiano dei gesti significativi per fare crescere ciò che funziona bene, ma, soprattutto, per correggere ciò che non va.

Cordiali saluti

Fausto Labruto, Professore Associato di Radiologia Medica al Karolinska Institute di Stoccolma, Svezia.