Torre Faro, le famiglie dei residenti: “Disagi evitabili se affrontati in tempi e modi diversi”

Già da due settimane è in funzione, a Torre Faro, il parcheggio Torri Morandi e cominciano a raccogliersi i primi frutti di questa iniziativa volta a migliorare la viabilità nella zona di Capo Peloro. Peccato, però, che noi che abitiamo nella via Pozzo Giudeo, nelle immediate vicinanze del suddetto parcheggio, non possiamo gioirne. Eppure, teniamo a precisarlo, siamo stati i primi a lodare questa iniziativa. Ci siamo ben presto resi conto, però, che qualcosa non funzionava come avrebbe dovuto. In pochissimi giorni, infatti, è stata ripulita ed adibita a Parcheggio un’area (fino a questo momento ricovero di cani randagi, peraltro ancora presenti che potrebbero creare non poche difficoltà a coloro che entrano nell’area per lasciare o riprendersi l’autovettura oppure uscire indisturbati per le strade del paese) non asfaltata e con ampi spazi in terra battuta. Le automobili che vi hanno accesso e le navette che, per ben undici ore al giorno, la percorrono senza sosta, sollevano al loro passaggio un’enorme quantità di polvere che, anzitutto, inquina l’aria che respiriamo (tenete presente che alcuni di noi sono soggetti allergici e immaginate le conseguenze) e, cosa non altrettanto trascurabile, sporca i panni stesi, invade le verande, i balconi, penetra nelle nostre stanze depositandosi impietosa su pavimenti, mobili, tende, tappeti, persino nella vasca da bagno. Non ci è più concesso, dunque, di sedere in veranda per godere di un po’ di frescura, né di spalancare le porte per far entrare la fresca brezza marina che allevi un po’ la calura di questi giorni. Nel pieno rispetto del lavoro altrui e delle gerarchie, ci siamo rivolti, per manifestare il nostro disappunto, dapprima al Presidente della nostra circoscrizione, Orazio Laganà e, subito dopo, al responsabile del progetto, ing. Pizzino, il quale si è tempestivamente recato sul posto assicurandoci la sua comprensione e garantendoci la presenza costante di un’autobotte che possa bagnare il terreno al passaggio delle navette. Bene, da una settimana a questa parte, quasi ogni mattina arriva un’autobotte, si ferma per un’ora circa, bagna il terreno e poi…se ne va. Con le elevate temperature di questi giorni bastano davvero pochi minuti perché tutto torni come prima e, quella che avrebbe dovuto essere una temporanea soluzione al problema, si rivela invece un inutile dispendio di utili risorse. Ci chiediamo: ci si può ritenere soddisfatti per i risultati di un’iniziativa intrapresa per il bene comune se a farne le spese è poi anche un solo cittadino? Non sarebbe doveroso, laddove manchino le competenze e gli strumenti, affidarsi al senso civico (o più semplicemente al buonsenso?). Profondamente amareggiati, non desideriamo sollevare alcuna polemica (basta il polverone sollevato dalle navette), anche perché i fatti parlano chiaro, ma esprimere, ancora una volta, il nostro malcontento per i disagi che avrebbero potuto essere evitati se il progetto fosse stato realizzato con tempi e modalità diverse ma che, invece, siamo costretti ad affrontare in questa lunghissima e torrida estate messinese.

Le famiglie:

Piccione, Venuto, Sorbello, Guerrera.