No allo stato d’emergenza: le motivazioni della Protezione civile

No allo stato d’emergenza: le motivazioni della Protezione civile

No allo stato d’emergenza: le motivazioni della Protezione civile

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giovedì 22 Novembre 2018 - 16:34

Ecco la lettera recapitata a Palazzo Zanca che spiega la scelta del Dipartimento di Protezione civile di non assegnare i poteri speciali per l'emergenza igienico sanitaria legata alla presenza delle baracche

Il diniego alla dichiarazione dello stato di emergenza per la situazione igienico-sanitaria richiesta dalla Regione Siciliana per la città Messina (VEDI QUI) adesso ha le sue motivazioni. Sono contenute nella lettera che il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha recapitato a Palazzo Zanca.

«La situazione descritta nella documentazione- si legge testualmente – risulta essere la conseguenza di una condizione preesistente da anni e divenuta cronica anche a seguito della mancanza di interventi».

«Infatti, da quanto emerso dagli approfondimenti istruttori e comunque rinvenibile anche nella documentazione resa disponibile da codesta Regione e trattasi di situazione correlata alla mancata realizzazione di interventi ed opere programmati e programmabili. Allo stesso modo, risulta che sono disponibili per il comune di Messina, in parte in corso o programmate, dedicate misure di sistemazione alloggiativi dei nuclei familiari con cui intenderà disporre l'allontanamento dalle zone di cui trattasi».

«Peraltro – continua Borrelli – le situazioni di degrado urbano, presenti negli ambiti messinesi, dovuti in gran parte anche a fenomeni incontrollati di abusivismo edilizio non prontamente risolti, sono comunemente diffuse in molte realtà delle periferie italiane e non possono essere oggetto di un intervento del Sistema nazionale di protezione civile».

«Per quanto sopra esposto, in mancanza tra l'altro di uno specifico e innescante evento emergenziale di protezione civile, si rappresenta che il contesto di criticità in oggetto non può essere assimilabile ad un evento calamitoso connesso all'attività antropica che, per estensione o per intensità, debba essere fronteggialo con mezzi e poteri straordinari …»

«Si ritiene pertanto che non sussistano i presupposti per la dichiarazione dello stato di emergenza, ai sensi dell'articolo 24 del citato decreto legislativo n. 1 del 2018. e che la descritta situazione dovrà essere fronteggiata nell'ambito dei poteri e delle competenze attribuiti dalla normativa vigente alle Amministrazioni ed agli Enti ordinariamente preposti».

«Ad ogni modo, in ragione della densità della popolazione e dell'estensione dell'area interessata, comprendendo il disagio in atto in conseguenza della situazione igienico-sanitaria- ambientale, lo scrivente Dipartimento – conclude Borrelli – ha interessato il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con nota di pari data, affinché valuti eventuali possibilità di intervento per quanto di competenza, a supporto e integrazione delle azioni che codesta Regione e il Sindaco della città di Messina vorranno dispone nell'ambito delle facoltà previste dalle vigenti norme nazionali e regionali – ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità e della salute».

Un commento

  1. antonio barbera 23 Novembre 2018 11:16

    ” uno specifico e innescante evento emergenziale di protezione civile,” sarebbe un terremoto . Il “terremoto ” amministrativo del Sindaco non è sufficiente.

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