Il sindaco ai Franza: “Caro Vincenzo i diritti dei cittadini non sono negoziabili”

Ormai tra Accorinti e i Franza siamo allo scambio epistolare. Dopo la lettera dell’amministratore delegato Vincenzo Franza, con la quale si invitava il sindaco a trovare una soluzione concordata sulla vicenda delle corse estive della Cartour, aggiungendo che in caso contrario sarebbero potuti scattare 100 licenziamenti (vedi articolo allegato), Accorinti aveva ribadito la sua volontà di non tornare indietro “di giorno solo auto”, aveva spiegato ieri mattina. Oggi la lettera di risposta ai Franza.

“Caro Vincenzo– scrive il primo cittadino- la tua proposta, come sai, mi era ben nota ed il tuo dirigente generale l’aveva presentata nel corso degli incontri, evidenziando la grande disponibilità da parte di Cartour ad affrontare ingenti sacrifici economici, pur di alleviare qualunque tipo di disagio che la città dovesse avere per il passaggio diurno dei TIR. Tuttavia, ha chiaramente comunicato che non ci poteva essere alcuna disponibilità a pianificare un passaggio solo notturno dei TIR in città né oggi, né l’anno prossimo, né mai, fino a quando non sarà pronto il nuovo porto grande di Tremestieri. Ed è proprio per questo che è scattata quella che tu chiami <emotività di un momento carico di significati simbolici>”.

A conclusione della burrascosa riunione di venerdì scorso infatti Accorinti aveva annunciato che, qualora la Caronte Tourist non avesse fatto alcun passo avanti per andare incontro alle esigenze della città, l’amministrazione avrebbe emanato l’ordinanza di divieto ai tir sul cavalcavia dal 20 luglio. Posizione che non è cambiata di una virgola, come spiega nella lettera Accorinti.

Ti assicuro però- continua il sindaco- che il momento è passato ma la mia determinazione è sempre più forte, soprattutto in considerazione che, di fronte alla sfida che vi ho posto, cioè dimostrare alla propria città che una grande impresa come la Cartour può riuscire a pianificare la propria attività nel rispetto della vivibilità, mi si risponde che alla città siete disposti a dare un sostegno solo per alleviare il disagio creato ma che non c’è alcuna disponibilità ad evitare totalmente quel disagio. Cioè, ad evitare le situazioni di pericolo per l’incolumità delle persone, di congestionamento del traffico cittadino, di inquinamento acustico, di inquinamento atmosferico. La mia proposta era un’opportunità per il raggiungimento di un grande obiettivo che mi sta a cuore ed è legato al concetto della creazione di senso di comunità, era una mano tesa per un percorso condiviso che in un anno avrebbe potuto rendere compatibile attività d’impresa, occupazione e vivibilità. Sarebbe stata una svolta epocale, un segno che tutti in città vogliamo cambiare e costruire una città vivibile e sostenibile”.

Il sindaco tocca poi la nota dolente, quell’annuncio di licenziamento di almeno 100 persone, indicato da Franza quale principale ed inevitabile conseguenza al divieto per i tir di usufruire delle corse diurne estive.

“Purtroppo al rifiuto oggi si aggiunge quello che la stampa ha definito come il <classico ricatto>: per colpa delle decisioni dell’Amministrazione si potranno perdere 100 posti di lavoro. Mettere così a confronto il rischio di perdita di posti di lavoro in un periodo di grave crisi economica con le problematiche di sicurezza dei cittadini non è un esercizio intellettualmente onesto. La sfida/opportunità che ho lanciato avrebbe potuto portare ad avere TIR in città solo di notte, automobili di giorno, con la prospettiva che, con la realizzazione del porto di Tremestieri, tutto il traffico di passaggio verrà dirottato totalmente fuori città giorno e notte”.

Chiarissima poi la conclusione e fa capire che la giunta non farà alcun passo indietro sull’ordinanza perché ci sono diritti non negoziabili: “Quando le logiche del mercato, pur creando opportunità di occupazione, devastano la vivibilità e la dignità dei cittadini, è fondamentale e doveroso opporsi; i messinesi mi hanno voluto Sindaco anche per questo ed io, da tuo Sindaco, ti dico che nessuno vuole negare la libertà d’impresa ed il vero cambiamento è che la libertà d’impresa deve adeguarsi sempre ai diritti primari dei cittadini, che per questa Amministrazione non sono negoziabili”.

Da oggi lo scontro tra l’amministrazione e la Caronte-Tourist, il primo scontro vero dopo 50 anni di idillio, è ufficiale. E il campo di battaglia non sarà solo il molo Norimberga, ma anche le aule di giustizia e l’intero percorso interessato dal transito dei mezzi gommati, dalla Rada San Francesco fino a Tremestieri.

Rosaria Brancato