Cronaca

“Libera Fortezza”, il gip archivia la posizione di Fusco

«Gli elementi risultanti dai fatti in esame non appaiono idonei a sostenere l’accusa in giudizio». Questa è la motivazione con cui il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria Caterina Catalano ha accolto la richiesta d’archiviazione, avanzata dalla Procura distrettuale di Reggio Calabria, della posizione di Francesco Fusco nel procedimento Libera Fortezza.

Accuse senza riscontri

Fusco, noto imprenditore di Polistena nel campo delle onoranze funebri ed assistenza a malati e anziani, era stato accusato d’essere affiliato alla cosca Longo-Versace di Polistena.

L’archiviazione della posizione dell’imprenditore è stata resa nota in un comunicato diramato alla stampa dai suoi legali, avvocati Salvatore Barreca e Antonino Napoli.
Per il loro cliente, hanno rilevato i due operatori del diritto, «l’accusa non ha trovato alcun riscontro all’ipotesi investigativa e, pertanto, s’è così conclusa una dolorosa vicenda, quella di Francesco Fusco, che già il gip, con il rigetto della richiesta della misura cautelare in carcere, aveva ritenuto del tutto estraneo agli ambienti della criminalità organizzata».

«Una vicenda dolorosa»

«Sono stato protagonista di una vicenda dolorosa che non auguro a nessuno – è il commento di Fusco –. Ora che le accuse si sono sciolte come neve al sole rimangono le ferite personali, umane ed economiche, che purtroppo non si rimargineranno nel breve periodo».

Le accuse nei suoi confronti, rimarcano gli avvocati Barreca e Napoli – erano in gran parte imperniate «sulle dichiarazioni – delle quali la difesa ha dimostrato l’infondatezza e la pretestuosità – del titolare di un’impresa funebre concorrente». Asserzioni considerate «false e tendenziose» rispetto alle quali, si fa sapere, Fusco ha già provveduto ad assumere iniziative legali.