“La Costituzione e la Bellezza”, fatti non foste per viver come bruti

Scene di autentico divismo accolgono Vittorio Sgarbi al suo arrivo al gazebo del Ritrovo Irrera. Potere del piccolo schermo, dei meme sui social network, della dittatura dell’opinionismo. L’occasione propizia è la presentazione del libro “La Costituzione e la Bellezza” (La Nave di Teseo) firmato a quattro mani con il giurista messinese Michele Ainis, evento organizzato dalla Libreria Bonanzinga e moderato dalle giornaliste Gisella Cicciò e Valeria Lo Turco. “Sono ormai una rockstar, la prossima volta dovrete metterci a disposizione un teatro – esordisce lo storico dell’arte -. La realizzazione di questo saggio ha visto all’opera una vera coppia di fatto sempre pronta ad invertire ruoli e competenze: le citazioni artistiche e letterarie, in questo senso, sono in gran parte merito di Ainis. Prima di essere modificata, la Costituzione dovrebbe trovare una piena attuazione, penso ad esempio all’articolo 10, che smentisce tutti i politici ostinati nel rimarcare differenze tra profughi e clandestini: parliamo di un’assurdità propagandistica, la nostra carta fondamentale offre a tutti i migranti, e in special modo alle donne e agli omosessuali, diritti spesso impensabili nei loro paesi di origine. Preservare il paesaggio e il patrimonio artistico sono i cardini dell’articolo 9, e mi costa fatica doverlo ricordare in un Meridione devastato da pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Un altro tema centrale, la religione, è principio fondamentale che governa il genio artistico italiano, basti pensare a Dante, a Giotto o al Manzoni. Abbiamo compiuto un viaggio nelle parole che regolano la nostra civiltà, compito dei cittadini quello di proteggere con forza la bellezza che ci circonda”. Un lungo fluire segnato dalle consuete divagazioni, dalle nozze omosessuali alla difesa dell’immunità parlamentare: il pubblico, numeroso, applaude i passaggi più controversi, debito di una popolarità che lo storico dell’arte ha saputo strategicamente rinverdire con il passare delle stagioni.

Abbiamo scelto un titolo forse altisonante per un lavoro inusuale nei settant'anni di storia repubblicana – afferma Ainis -. L’estetica contiene l’etica in una sinergia mai in contrasto. La tutela del paesaggio, delle coste e del patrimonio artistico risiedono in modo incisivo nelle parole della Costituzione, tuttavia solo negli ultimi quarant’anni in Italia si è formata una vera e propria coscienza che ha saputo coniugare ambientalismo e sensibilità per la bellezza: necessario in questo senso un ulteriore scatto di consapevolezza. Modificare la Costituzione? Possibile, non è un atto antidemocratico, ma per comprendere il nostro destino è fondamentale conoscere il passato”. Da sottolineare come nel saggio non siano stati trattati gli articoli oggetto di materia referendaria nel prossimo ottobre: nessuna speculazione di tipo politico, solo un desiderio di civiltà. Per seguire virtute e conoscenza.

Domenico Colosi