Scrittori e scrittura: “Dentro una camera” di Pierluigi Siclari

La scrittura come metafora della vita, questo il tema dell'evento ospitato ieri pomeriggio dalla location del Monte di pietà e promosso dell'associazione FIDAPA di Messina. Lo scrittore messinese Pierluigi Siclari ha presentato il suo romanzo d'esordio, "Dentro una camera " (Algra ed.). A moderare l'evento, la professoressa Vera Faraone.

Protagonisti della storia, tre coinquilini sui vent'anni e le loro personalità, diverse, che corrono parallele lungo una fase della vita inevitabilmente in evoluzione. Il vulcanico spaccone, il mutangolo tormentato, il pacato e razionale, e poi i chiaroscuri di questi caratteri, che emergono per tornare dopo un momento a inabissarsi. Sullo sfondo l'idea della scrittura, come ambizione, come terapia, come proiezione dell'anima e come motore che da avvio all'azione. La camera, quella del titolo, non è solo lo spazio fisico, sito ritirato e circoscritto preposto alla creazione artistica, ma anche luogo interiore, officina delle idee da mettere su carta, dalla quale queste devono osare venire fuori, e ancora nido sicuro e caldo riparo dalla insicurezze della vita reale.

Si indaga anche sui legami, su quali siano sani e autentici e quali, invece, nascondo secondi fini. Il luogo è la Sicilia, ma una Sicilia rarefatta, poco caratterizzata, immune da tracce culturali o storiche,per il preciso scopo di adattarsi all'immedesimazione di un qualsiasi lettore.

Il giovane autore, laureato in Scienze Giuridiche ma da sempre appassionato di lettura e scrittura, già autore di diverse raccolte di racconti, è un po' avaro di dettagli con l'uditorio sul contenuto del suo primo romanzo, e per paura di rivelare troppo si lascia scappare davvero molto poco. A squarciare un po' il velo del mistero arriva, per fortuna, la lettura di qualche brano.

Nell'arco della presentazione, è intervenuta la dottoressa Nuccia Di Gennaro, presidentessa della FIDAPA, che si è detta lieta che l'associazione possa contribuire alla valorizzazione dei talenti locali, sottolineandone la presenza attiva e pulsante, malgrado la cattiva nomina, spesso attribuita a Messina, di città dormiente.

Laura Giacobbe