LA LETTERA

L’inaugurazione dell’anno scolastico “solo per bimbi cattolici”. E gli altri?

Di seguito la lettera aperta indirizzata dal genitore di un alunno alla dirigente scolastica dell’XI istituto comprensivo Gravitelli di Messina, prof. Domizia Arrigo

Una Messa per inaugurare l’anno

Gentile professoressa, mio figlio frequenta la Scuola Primaria Passamonte e lunedì mattina, il 14 ottobre, parteciperà all’inaugurazione dell’anno scolastico da Lei organizzata al Duomo di Messina. Inaugurazione che, dunque, coinciderà con una celebrazione eucaristica!

L’invito

Ma ci saranno assenti

Ho appena terminato di firmare il modulo di autorizzazione ad uscire durante l’orario scolastico e, purtroppo, ho anche appena terminato di spiegare a mio figlio perchè alcuni dei suoi compagnetti non parteciperanno a questa festa.

esclusi i bimbi non cattolici

Già, perchè i bimbi mussulmani, i bimbi ebrei, i bimbi protestanti, e tutti gli altri bimbi non cattolici, sono stati esclusi. Loro rimarranno in classe, non parteciperanno all’inaugurazione come la maggior parte dei loro compagni, non faranno festa insieme a loro e capiranno, qualora non l’avessero già capito, di essere diversi, di essere gli esclusi.

Le scuole sono laiche

Cara preside, mi sorgono alcune domande: ma le scuole che lei dirige non sono statali e, quindi, laiche per definizione? Non dovrebbero provare a fare dell’uguaglianza e dell’inclusione una priorità? Non sarebbe stato più opportuno organizzare una festa di inaugurazione dell’anno scolastico in un luogo che non fosse un tempio religioso dando così la possibilità a tutti, anche a chi non appartiene a quella religione, di parteciparvi?

Festa della scuola

Qualcuno potrà eccepire che allora non si dovrebbero festeggiare neppure il Natale o la Pasqua, ma quelle sono feste religiose appunto, a cui ognuno può, in base al proprio credo, decidere di partecipare o meno, qui invece si tratta di una festa della scuola, di TUTTA la scuola, di quella che dovrebbe essere l’istituzione che si prefigge di educare i nostri bambini, di farne i cittadini di domani.

Lezione sbagliata

Temo, purtroppo, che la lezione di oggi sia stata davvero sbagliata, sbagliata per mio figlio che fa parte di quella parte che avrà diritto di partecipare alla festa affermando la propria “supremazia religiosa”, e sbagliata per quegli altri bambini, quelli esclusi loro malgrado, cui io sento di dover chiedere scusa.

Preferisco non firmare questa lettera per non coinvolgere il mio bambino in questioni che ritengo siano da “grandi”, anche se temo che un assaggio di quello che significhi essere “grandi” oggi lo abbia già avuto. Spero che loro possano essere migliori di quello che siamo noi oggi, migliori delle lezioni sbagliate che stiamo loro impartendo.

Cordialmente, un papà.