Semafori “intelligenti”, test alle fasi finali. L’obiettivo è di attivarli tutti nei primi mesi del 2016

Erano previsti sin dall’apertura della linea tranviaria, che risale ad oltre 12 anni fa, era l’aprile del 2003. I semafori “intelligenti”, invece, non sono mai entrati in funzione, se non alcuni per limitati periodi di tempo. L’obiettivo è allora quello di farli funzionare tutti e per sempre.

Si tratterà di una svolta in positivo per la mobilità cittadina sotto diversi punti di vista. Anzitutto il tram impiegherà meno tempo a percorrere gli 8 chilometri di linea e, di riflesso, l’attesa alle fermate potrà essere minore e scandita con precisione. Ma i vantaggi saranno anche per il traffico automobilistico visto che, al momento, in alcuni incroci ci sono diverse fase semaforiche contrastanti tra il percorso delle auto e quello del tram, col risultato che, a volte, gli automobilisti si ritrovano davanti un semaforo rosso pur in assenza di vetture tranviarie all’incrocio. Si resta fermi, praticamente, senza motivo e ad aspettare il nulla.

Se n’è parlato nel corso della conferenza stampa di presentazione dei nuovi interventi sulla viabilità (VEDI QUI). Alcuni di questi, ad esempio, sono temporanei proprio in attesa dell’attivazione della priorità semaforica al tram, che consentirà di eliminare una fase, ridurre i tempi di attesa e le code. Il semaforo rosso per le automobili, ovviamente, scatterà all’arrivo del tram ma lo “stop” durerà solo il tempo necessario al transito del citiway.

Ma perché i semafori “intelligenti” non sono stati attivati fin dal 2003? Tutto ruota intorno ad un acronimo, il Sae, che sta perSistema di ausilio all’esercizio, ma che di ausilio non lo è stato realmente fino in fondo. Un sistema che, secondo il direttore generale dell’Atm, Giovanni Foti, era obsoleto, oneroso e poco efficace. “La localizzazione – aveva spiegato Foti – è ancora realizzata attraverso spire (loop induttivi) immerse nell'asfalto e trasponder a bordo tram e la comunicazione con i conducenti è ancora prevista con uso di un ponte radio. Tutte le aziende di trasporto evolute hanno da tempo innovato questa tecnologia riducendo le infrastrutture hardware (sia sui mezzi che a terra), di conseguenza diminuendo drasticamente i costi di investimento manutenzione e migliorando invece nettamente l'affidabilità. Si usano ormai in modo diffuso i sistemi di localizzazione satellitare gps, e per la comunicazione la rete di telefonia mobile (Gprs/Umts), che hanno costi di manutenzione e gestione di quasi 1/10 di quelli del vecchio sistema". il risparmio è stimabile in circa 250mila euro l'anno, oltre a circa 150mila euro all'anno per la manutenzione".

Il nuovo sistema è in fase di test nei pressi del capolinea nord, sul viale della Libertà, lì dove la carreggiata stradale e la linea tranviaria si intersecano. Il semaforo per le automobili è sempre verde ma, al passaggio del tram, diventa rosso per il tempo strettamente necessario. Gli spire nell’asfalto sono sostituiti da telecamere e il test è alle battute finali. “Ci sono stati alcuni intoppi – ha chiarito l’assessore alla Mobilità, Gaetano Cacciola – ma adesso sembra che il sistema funzioni e sono in corso le ultime prove. Una volta concluse, l’obiettivo è di attivare la priorità al tram su tutte le fermate, speriamo nei primi mesi del prossimo anno. A quel punto, il tram dovrà interrompere la sua corsa solo alle fermate. E’ bene specificare, però, che la linea dovrà essere utilizzata esclusivamente dal tram e dai mezzi di emergenza. Non sarà consentito l’accesso a nessun altro mezzo, neppure a quelli comunali o di Messinambiente o delle forze dell’ordine a meno che, lo ribadisco, non si tratti di un’emergenza”.

(Marco Ipsale)