Lavoro

Lipari e i manifesti della discordia. Confesercenti: “C’è chi vuole alimentare conflitto sociale”

LIPARI – I manifesti affissi lungo le strade di Lipari con su scritto “Cercasi schiavo” continuano a tenere banco, non solo a livello nazionale ma anche nel messinese. Confesercenti Messina, con il presidente Alberto Palella e la referente delle Isole Eolie Dominga Monte, ha voluto esprimere la sua opinione su una vicenda che ha spiazzato tutti. Il risveglio degli isolani non è stato quello che ci si aspettava, a poche settimane dall’inizio di un’estate cruciale per il turismo siciliano.

Confesercenti: “Si alimenta il clima sociale”

“I manifesti anonimi che la scorsa notte sono stati affissi abusivamente per le strade di Lipari mostrano la voglia di qualcuno di riportare indietro la storia, intossicando il rapporto tra imprese e lavoratori, alimentando il conflitto sociale, più che individuare le soluzioni – dichiarano Palella e Monte -. Negli ultimi due anni le imprese eoliane hanno faticato moltissimo e per evitare di chiudere gli imprenditori sono stati costretti a finanziare con il loro patrimonio le casse aziendali. L’impazzimento dei prezzi d’acquisto delle materie prime, delle utenze ed in genere di tutto, prospetta poi una stagione in chiaro-scuro”.

“Si tenta di criminalizzare intere categorie”

Il presidente e la referente proseguono: “In questo scenario si tenta di criminalizzare nella pubblica piazza intere categorie d’imprenditori, rovinando l’immagine del sistema economico eoliano, con il rischio di generare ripercussioni negative sulle scelte della meta estiva che i turisti in questo periodo effettuano”. Al di là del semplice messaggio, Confesercenti lancia un appello agli organi di vigilanza. “Facciano il loro lavoro con la necessaria serenità – dichiarano – e lo stesso faranno gli imprenditori eoliani che in questa stagione metteranno in gioco, ancora una volta le proprie aziende e quindi le proprie vite”.