Dalla riunione fiume tra Caronte e Tourist e sindacati nessuna soluzione

Parecchie ore di confronto, un faccia a faccia serrato, l’ennesimo nulla di fatto, un nuovo incontro fissato per il prossimo martedì. Nessuna buona notizia dalla riunione di ieri pomeriggio, che si è conclusa in tarda serata, tra i vertici di Caronte e Tourist e i sindacati. Lo spettro del licenziamento aleggia ancora su 69 lavoratori della compagnia che gestisce il trasporto privato nelle acque dello Stretto. Nessuna intesa è stata raggiunta in questo secondo incontro che doveva servire a individuare soluzioni per scongiurare la perdita di decine di posti di lavoro e la vertenza si infiamma. Cresce la preoccupazione tra i marittimi che intanto si preparano a fermarsi di nuovo il 6 novembre per il quinto sciopero in poco più di un mese. L’azienda ha continuato ad illustrare nel dettaglio i dati sul calo di traffico e quindi dei ricavi, motivazione che starebbe alla base dell’ipotesi licenziamento. I sindacati hanno risposto contrapponendo quelli sul blocco del turn over e sul ridimensionamento degli equipaggi. Anche questa volta dunque nessun dietro front da parte di Caronte e Tourist. Per evitare di cancellare con un colpo di spugna 69 posti di lavoro i sindacati hanno proposto di avviare un confronto per studiare un’eventuale nuova organizzazione e gestione del lavoro e quindi un rinnovo del contratto integrativo. L’obiettivo comune dei confederali è trovare una strada diversa da quella che l’azienda ha deciso di intraprendere, sono pronti a dialogare anche a oltranza, la certezza è che non consentiranno che a pagare la crisi di cui parlano i vertici della compagnia siano solo i marittimi. Pino Foti della Filt Cgil spiega però che tutto deve essere chiarito nel più breve tempo possibile e che la risoluzione della vertenza è ormai una lotta contro il tempo. Tra meno di 45 giorni, dunque a fine novembre, con o senza accordo i 69 licenziamenti saranno purtroppo operativi e a quel punto solo un contenzioso legale potrebbe evitare il peggio. I sindacati pretendono chiarezza assoluta dall’azienda, solo così sarà possibile continuare il confronto. Per questi motivi una nuova riunione, la terza, è in programma il prossimo martedì. Torneranno a sedersi al tavolo delle trattative per convincere la società a fare un passo indietro e bloccare le procedure di licenziamento. Sindacati e lavoratori non molleranno la presa. Lo scontro, ancora una volta, resta aperto. (Francesca Stornante)