Circoscrizioni: chi sono i candidati e quali le emergenze da affrontare

La campagna elettorale si gioca su un doppio fronte perché se da un lato c’è la corsa alla poltrona di primo cittadino e agli scranni del consiglio comunale, dall’altro non è meno combattuta quella verso le presidenze delle Circoscrizioni. Proprio sulle circoscrizioni nei giorni scorsi si è spaccato il Pd, con la volata in solitaria dei renziani, c’è anche chi ha scelto di non presentare candidati ai quartieri. Il Movimento 5 stelle ha deciso di non partecipare al rinnovo dei quartieri perché li reputa illegittimi in base ad una legge inserita nella finanziaria del 2010 che prevedeva la soppressione delle circoscrizioni nei comuni con meno di 250mila abitanti. Dunque fuori il M5S, tutti gli altri schieramenti hanno invece scelto.

Alla I Circoscrizione il Pdl punta su Gaetano Pasqua; il centrosinistra, con le liste Udc, Pd, Felice per Messina, Democratici Riformisti e il Megafono, sceglie invece il consigliere comunale Udc Enzo Messina. Fortunato Stracuzzi per Reset, Carmela Restuccia per il movimento Cambiamo Messina dal basso di Renato Accorinti. Cosa si troverà ad affrontare il nuovo presidente del I quartiere? Considerato che si tratta del territorio che comprende i villaggi dell’estrema zona sud da Giampilieri a Zafferia, la priorità sarà sicuramente continuare con la messa in sicurezza contro il dissesto idrogeologico che in quelle zone ha lasciato segni indelebili. E poi torrenti, strade, collegamenti viari, c’è ad esempio il Ponte di Galati su cui intervenire al più presto.

Passando alla II Circoscrizione vediamo invece che il Pdl punta alla riconferma del presidente uscente ex Udc Giovanni Di Blasi, mentre Udc, Pd, Felice per Messina, Democratici Riformisti e Megafono scelgono Nuccio Zullo. Claudia Genitore per Reset e Tonino Cafeo, attivista di tante battaglie per l’ambiente, i diritti sociali e la cultura, per Cambiamo Messina dal basso di Accorinti. Anche in questa zona della città problemi simili a quelli dei vicini di casa del I quartiere. Il nuovo presidente si troverà con strade da sistemare, scarsa illuminazione in molti villaggi, mezzi dell’Atm che non riescono a collegare la zona con il centro città e poi uno dei problemi segnalati a ripetizione negli ultimi anni: il degrado e la pericolosità dello svincolo San Filippo.

Alla III Circoscrizione l’unico volto conosciuto è quello del consigliere Massimo Minatoli che non è riuscito a trovare l’accordo con il suo partito, l’Udc, e ha deciso di tentare la scalata alla presidenza con la Lista Nuova Civitas. Il candidato del Pdl è Mimmo D’Arrigo, Udc, Pd, Felice per Messina, Democratici Riformisti, Megafono e Messina Nuova puntano su Lino Cucè. Reset sceglie Antonio Agrillo, per Cambiamo Messina dal basso c’è Salvatore Rampulla. Per il terzo quartiere tantissime le battaglie degli ultimi anni che chi si troverà alla presidenza dovrà necessariamente portare avanti. C’è il problema traffico sul viale Europa e la tanto criticata rotatoria Zaera con il suo mercato che, si spera, verrà finalmente trasferito. Anche qui ci sono strade che hanno bisogno di interventi, cura del verde e scerbatura soprattutto nei villaggi, risanamento.

Siamo alla IV Circoscrizione e vediamo che qui le cose cambiano. Insieme alla V queste sono le due presidenze su cui si è spaccato il Pd. Le liste Udc, Pd, Felice per Messina, Democratici Riformisti e Megafono hanno infatti scelto Dario Pulitanò, nonostante il presidente uscente Francesco Palano Quero, che aveva anche partecipato alle primarie per il candidato sindaco, avesse chiesto alla coalizione la riconferma della candidatura. Il partito è andato per la sua strada, Palano Quero si presenta con la lista Adesso Messina che trova l’appoggio di Renato Accorinti che ha scelto di non candidare nessuno per sostenere Quero. Il Pdl si gioca la carta Roberto Nicolosi, attualmente consigliere comunale, Reset candida Marco Caselli. Il presidente del quartiere che comprende il territorio del centro città non dovrà mai dimenticare che queste sono le zone più frequentate dai turisti e dunque decoro e pulizia dovranno essere le parole d’ordine della sua agenda. Cristo Re, Montalto, ma anche le vie principali che percorrono i croceristi e che troppo spesso sono pessime cartoline della città.

Per la V Circoscrizione vale lo stesso discorso fatto per Palano Quero. Il Pd si è spaccato, il presidente uscente e renziano Alessandro Russo si è candidato con la lista Adesso Messina appoggiata da Cambiamo Messina dal basso di Renato Accorinti. Pd, Udc, Felice per Messina, Dr, Megafono, Progressisti Democratici e Morabito Presidente hanno scelto invece Santino Morabito. Il Pdl punta sul giovane Ferdinando Croce, uno dei promotori del movimento Vento dello Stretto, Reset sceglie Massimo Cerrito. Al V quartiere si dovrà lavorare molto in ottica risanamento. Fondo Basile e Fondo De Pasquale sono solo alcune delle emergenze da risolvere al più presto. Poi naturalmente anche qui manutenzione strade e viabilità dovranno essere al centro dell’agenda del nuovo presidente.

Siamo alla VI Circoscrizione, quella dell’estrema riviera nord che arriva fino a Orto Liuzzo. Qui il Pdl sceglie una donna, si tratta di Pinella Mantarro. Udc Pd, Felice per Messina, Dr puntano su Orazio Laganà, Reset su Giovanni La Rosa, Cambiamo Messina dal basso su Andrea Brancato. Spunta una candidatura solitaria, si tratta di Santi Arria con la lista Servizio Pubblico. Chi la spunterà avrà moltissimo lavoro da fare su quella porzione di territorio. Dal ripascimento della costa che ad ogni mareggiata mette in ginocchio interi villaggi, ai collegamenti con i mezzi pubblici quasi inesistenti, il costante problema delle condotte fognarie che soprattutto in estate rendono invivibili molte zone, la messa in sicurezza dei costoni che sovrastano la statale e che in questi anni hanno costretto gli abitanti della zona a veri e propri slalom tra le frane.

Tutti i quartieri dovranno poi fare i conti con le risorse minime che in questa situazione di emergenza finanziaria del Comune avranno a loro disposizione. E poi probabilmente dovranno portare avanti quella battaglia per attuare un maggiore decentramento, già iniziata da alcuni presidenti durante questa amministrazione, per riuscire a dare ai quartieri gli strumenti necessari per dare risposte concrete e immediate ai cittadini.