Pronti, partenza.. Pasquetta a Messina. Tutto quello che c’è da sapere

Se Pasqua è un giorno comunemente tranquillo, identificato con il tradizionale e infinito convivio all’italiana (o meglio ancora alla siciliana) da trascorrere con i parenti a casa o – per chi non vuole stare ai fornelli – al ristorante, il Lunedì dell’Angelo, meglio identificabile come “Pasquetta”, è il caos. Per i messinesi di qualsiasi età, è uno dei giorni più attesi dell’anno. Non è un caso che la fatidica domanda “Chi facemu u lunedì i Pasqua?” comincia a riecheggiare, senza esagerare, già subito dopo essersi alzati, vittoriosi, dalla tavolata del Giovedì Grasso. Ed è da lì che si dà il via a un brainstorming di proposte dalle quali non si verrà mai a capo di una soluzione fino alla settimana che precede il fatidico giorno. Nel frattempo, da qualche anno la situazione si complica con Whatsapp che, dando la possibilità di creare gruppi organizzativi, talvolta porta a discussioni accese che sfociano nella fine di amicizie che hanno il nome di “ha abbandonato il gruppo”.

Tutto sommato, tranne questi rari eventi, Pasquetta è un po’ la giornata della carovana dell’amicizia ed è innegabile che sia una delle giornate più divertenti dell’anno.

Ma resta un nodo cruciale da sciogliere… che fanno i messinesi a Pasquetta?

Scartando i molti che hanno deciso di evadere prenotando un bel viaggetto verso mete lontane per tutta la Settimana Santa, coloro i quali rimasti in città evaderanno da questa per immergersi nella natura.

Per iniziare, un bivio tra mare e montagna. Una scelta, in effetti, per niente semplice data la varietà di posti incantevoli che la nostra terra ci propone.

Il richiamo del mare, dallo Ionio al Tirreno, è forte dato l’avvicinarsi della bella stagione e quindi ci sarà chi opterà per un leggero pic-nick al mare mentre ad altri soggetti toccherà riaprire le residenze estive per accogliere in maniera più confortevole tutta la comitiva.

Chi deciderà per la montagna, invece, la scelta sarà tra le numerosissime aree attrezzate dei Peloritani come, per citare le mete più nominate, Madonnuzza, Dinnammare, il Pantano in direzione Castanea, Musolino e Portella.

Per quanto riguarda il cibo, per entrambe le situazioni, la parità dei sessi sarà un po’ ignorata: alle donne il compito di preparare i piatti tipici della giornata e gli uomini… alla griglia. Pasta al forno, lasagne, gateau, tramezzini e, ahimè per i vegetariani, non è Pasquetta senza tanta, tanta carne.

Un’ala diversa è composta da coloro che non si accontentano di restare entro i confini messinesi e che opteranno per le gite fuori porta. Taormina, tra le mete più quotate, ma anche le Isole Eolie e, perché no, la sponda calabrese.

Pochi ma buoni i coraggiosi (e forse anche un po’ comodisti) che decideranno di dirigersi verso trattorie ed agriturismi per affrontare nuovi pranzi senza rinunciare al contatto con la natura.

Insomma, un’organizzazione non di poco conto quella per il Lunedì di Pasqua. Un’incognita resta, però, in agguato… “E se piove?”



Martina Galletta