Fumata nera per i servizi sociali, i sindacati: «Coprite i tagli con i soldi extra destinati ai dirigenti»

La matassa non è stata sbrogliata. La soluzione tanto attesa non è arrivata. Il confronto è stato lungo ma di fatto improduttivo. Si dovrà attendere altro tempo, c’è un nuovo ultimatum che scandirà i tempi, ci sono impegni sulla carta che però non bastano. E poi ci sono loro: i lavoratori. Sono centinaia quelli dei servizi sociali. Da giorni quelli della Fp Cgil manifestano a Palazzo Zanca, quelli della Cisl Fp si sono riuniti in assemblea per decidere quale strategia mettere in campo, dalla Uil Fpl sono arrivate dure critiche e un attacco diretto all’amministrazione, colpevole di non essere in grado di fare scelte chiare e precise. Ieri pomeriggio sono tornati a Palazzo Zanca, numerosi, tutti insieme per tenere il fiato sul collo all’amministrazione Accorinti e ribadire il no secco alla riduzione oraria che viene fuori dai minori fondi che sarebbero previsti nel bilancio di previsione 2016 che la giunta si appresta a varare. Per i sindacati non ci sono dubbi, sono tagli netti che si abbattono sul martoriato mondo dei servizi sociali. Per gli assessori al Bilancio e ai Servizi sociali, Luca Eller e Nina Santisi, si tratta di compressione oraria con l’impegno di reperire in corso d’opera fonti di finanziamento esterne al bilancio comunale. Il risultato è che da giorni si è scatenata la protesta, il fronte si fa sempre più caldo e i toni non si abbasseranno.

Ieri pomeriggio la protesta ha monopolizzato Palazzo Zanca mentre in sala giunta si riunivano gli assessori per provare a trovare una soluzione, per discutere di quali possibilità ci sono a disposizione per non toccare la spesa destinata al sociale. Alla fine di un lunghissimo pomeriggio gli assessori Eller e Santisi hanno incontrato i segretari delle Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, e hanno messo sul piatto l’impegno che l’amministrazione è pronta ad assumersi: contratti a 30 ore con i prossimi bandi sfruttando il fondo di riserva e attingendo a risorse come i fondi Pac. Ma si tratta di una soluzione che non garantisce alcuna certezza. Per questo i sindacati non ci stanno e hanno alzato la posta replicando con una proposta destinata a far discutere: utilizzare i fondi destinati alla dirigenza che potrebbero così coprire le risorse mancanti nei servizi sociali.

«Il fondo della dirigenza è illegittimo, con quei soldi potremmo garantire i servizi sociali» ha apostrofato la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè. «Considerata la grave crisi sociale e finanziaria del Comune, si operi un taglio sui fondi della dirigenza in quanto sovradimensionati che potrebbero colmare le differenze di somme» hanno aggiunto il segretario generale Cisl Fp, Calogero Emanuele e il segretario provinciale Rosario Contestabile. «A fronte di tale sfacelo il minimo che si possa fare e che si chiede di fare è di utilizzare il fondo produttività dei dirigenti per garantire il mantenimento attuale dei servizi perché il conto non può essere pagato solo da cittadini e lavoratori esonerando chi ha di fatto contribuito all’affossamento della città» hanno dichiarato anche il segretario generale della Uil Fpl Pippo Calapai e la segretaria del Terzo Settore Laura Strano.

Una proposta dirompente, seguita da un’altra richiesta che tocca sempre i dirigenti e che ha registrato un’apertura da parte degli assessori: «Abbiamo proposto di invitare i dirigenti di tutti i dipartimenti ad operare una razionalizzazione finalizzata all’efficientamento della spesa perché, a nostro giudizio, ci sono tutte le condizioni per reperire le risorse mancanti alla copertura dei bandi a 38 ore» hanno sostenuto unitariamente i sindacalisti. E in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo chiederanno opportune misure sanzionatorie per inadempienza nei confronti dei dirigenti.

Per la Fp Cgil «la crisi economica di Palazzo Zanca non possono pagarla solo i lavoratori dei servizi sociali, continuano a proporci da giorni sempre le stesse cose ma abbiamo deciso di dare tempo fino al prossimo 21 ottobre per capire se l’amministrazione vorrà sposare questo percorso e provare così a salvaguardare lavoratori e utenti».

«Aspettiamo risposte entro il 21 ottobre – concludono Emanuele e Contestabile – e comunque, sia pure disponibili al colloquio e al confronto, continueremo la nostra battaglia perché non accettiamo soluzioni pasticciate e siamo pronti alla mobilitazione sino all'approvazione degli strumenti finanziari da parte del Consiglio Comunale che chiameremo opportunamente in causa».

«Chiediamo alla parte politica, ancora una volta, di assumere impegni politici precisi e chiari finalizzati all’attuale mantenimento dei servizi, fermo restando l’efficientamento degli stessi attraverso i tanto annunciati controlli o la loro riconversione onde evitare perdita di posti di lavoro e diminuzione di retribuzioni e servizi che non farebbero altro che aggravare il disagio sociale della città» ha aggiunto la Uil Fpl.

Dunque adesso gli assessori Eller e Santisi, insieme ai colleghi di giunta e al Sindaco Accorinti, dovranno decidere quale strada percorrere. Lavoratori e sindacati restano sul piede di guerra. E se il 21 ottobre le risposte saranno ancora queste la battagli andrà avanti a oltranza.

Francesca Stornante