Ilaria Boemi uccisa due volte: devastata la lapide in suo ricordo. Parla il papà: “Hanno distrutto solo marmo”

Era una lapide, un simbolo, un ricordo. Il ricordo di una giovanissima vita stroncata da una dose letale di ecstasy, in una calda notte di agosto. Era il 10 agosto. Ilaria Boemi, appena sedicenne, moriva sulla spiaggia del lungomare del Ringo, a Messina. Per lei, per quella morte che ancora oggi fa domandare se “poteva essere evitata”, era stata costruita una lapide, un monumento in marmo, con fiori e pensieri.

Non ne è rimasto più nulla, se non cocci sparsi un po’ ovunque. Pezzi di memoria che qualcuno, indegnamente, ha pensato di oltraggiare. Vandalismo random? Atto mirato a disonorare il ricordo di Ilaria? Un gesto crudele ed ingiustificabile, di sicuro. Ma di chi?

L’unica cosa certa, adesso, è che di quella lapide rimane ben poco. Solo il nome “Ilaria”, inciso in nero, si legge ancora. Poi i frammenti, e la devastazione. Anche la foto di quel volto appena sedicenne è stata frantumata. I fiori buttati a terra, rossi, gialli, viola. E’ come se Ilaria fosse stata uccisa due volte, sempre lì, in quella stessa spiaggia che l’ha vista spirare quella notte, ed anche adesso. "Abbiamo visto quello che hanno fatto alla lapide – ha commentato il Mariano Boemi, il papà di Ilaria – e abbiamo già provveduto a prenotarne un'altra. Hanno distrutto soltanto del marmo, nient'altro. Ilaria è e rimane con noi". E poi il suo sfogo su Facebook: "E' stato fatto un atto ignobile, è stata profanata la lapide di mia figlia. Io la rimetterò a posto come prima. [..] Tanto giù la butterai, tante volte al suo posto ritornerà". (Veronica Crocitti)