Vecchioni, “l’isola di m….” e il ruolo salvifico degli intellettuali

Stavolta, a cascare nel clichè è Roberto Vecchioni. "La Sicilia è un'isola di merda", ha dichiarato il noto cantautore, invitato a parlare di cultura all'incontro "Mercanti di Luce", tenutosi ieri nell'aula magna della facoltà di Ingegneria di Palermo. Il motivo di tanto astio? "Entro in città e praticamente ci sono 400 persone su 200 senza casco, e in tutti i posti ci sono tre file di macchine in mezzo alla strada e si passa con fatica" – ha argomentato Vecchioni. Perchè, come diceva Johnny Stecchino, "la piaga di Palermo è il traffico".

Ma, consapevole della necessità di illuminare il popolo siciliano con il suo franco messaggio, Vecchioni non si è certo limitato a una battuta provocatoria: "Mi sono chiesto se dovevo dirle, queste cose" – ha spiegato il cantante – "non amo la Sicilia che rovina la sua intelligenza e la sua cultura, che quando vado a vedere Selinunte, Segesta non c'è nessuno. Non amo questa Sicilia che si butta via. È inutile che ti mascheri dietro al fatto che hai il mare più bello del mondo. Non basta, sei un'isola di m…".

La lezioncina morale dell'intellettuale Vecchioni non è però andata giù al pubblico presente che, dopo mezz'ora di invettive, ha iniziato ad abbandonare l'incontro. E, in alcuni casi, a rispondere al cantautore con la sua stessa grazia. Perché i luoghi comuni non piacciono a nessuno; perché i siciliani sanno benissimo che non basta avere il mare più bello del mondo; e perché gli stessi siciliani sanno benissimo cos'è il "senso di esistenza con gli altri". Eh si, perché, tra le tante lacune scovate da Vecchioni nella nostra isola, c'è anche una certa avversione per la convivenza civile.

A dimostrare la consapevolezza propria dei siciliani, tuttavia, sono state proprio le reazioni alle dichiarazioni di Vecchioni. In tanti hanno dato ragione al cantautore, contestando non il senso ultimo delle sue affermazioni, ma la forma con cui sono state espresse. Una forma superficiale e qualunquista, che tuttavia coglie alcune peculiarità della nostra terra. Sa bene, il siciliano, che la sua è un'isola "buttanissima" – nelle parole di Pietrangelo Buttafuoco – e che il mare fa da cornice a mille contraddizioni; ma il percorso verso il riscatto della Sicilia ha bisogno di elementi ben più essenziali di semplici provocazioni.

Non è la prima volta che personaggi famosi esprimono opinioni poco lusinghiere sulla nostra isola. Basta andare indietro di pochi mesi, quando a sentirsi bistrattato era stato un altro cantautore, Francesco Baccini. "In Sicilia puoi morire che la guardia medica non si muove… CHE PAESE DI MERDA" – scriveva Baccini dopo che, al termine di un concerto a Fondachelli Fantina, aveva accusato dei dolori alla schiena. Niente di grave; quanto basta, però, a scatenare i “capricci” di Baccini, che sarebbe stato trascurato dalla guardia medica locale e dal pronto soccorso. A nulla è valso spiegare che né la guardia medica, né il 118 possono farsi carico di un semplice mal di schiena, e anche le contestazioni più pacate sono state “rimbalzate” dal cantautore, che, dopo aver specificato di non avere mai torto, ha anche augurato ai suoi critici di vivere la sua stessa, drammatica esperienza.

Giovanni Passalacqua