A Palazzo Zanca la “rivoluzione” può aspettare: i dirigenti restano ai loro posti. E c’è il caso Le Donne

La sbandierata rivoluzione della macchina amministrativa, che altro non sarebbe che una semplice rotazione dei dirigenti, è ancora una volta rinviata. Nonostante gli annunci più volte reiterati nelle conferenze stampa degli ultimi mesi sugli imminenti ed epocali cambiamenti ai vertici dei Dipartimenti comunali, con decreto sindacale n.41 del 31 maggio 2016 il sindaco Renato Accorinti ha infatti disposto il mantenimento dell’attuale assetto organizzativo dell’Ente, confermando gli incarichi dirigenziali, in scadenza oggi 1 giugno, «sino alla definizione dei documenti contabili e comunque sino all’adozione del nuovo decreto sindacale….».

Accorinti ha deciso di mantenere lo status quo con la motivazione che «è in corso di definizione il complesso iter connesso con l’approvazione del bilancio consuntivo esercizio 2015 e del bilancio di previsione d’esercizio 2016 e pluriennale 2016/2018».

Il decreto n. 41 è peraltro il secondo provvedimento che il sindaco Accorinti firma nel giro di pochi mesi per bloccare il trasferimento da un Dipartimento all’altro dei dirigenti. Era già successo a Febbraio con il decreto n.5: in quel frangente Accorinti spiegava che era «in corso di definizione il complesso iter di accertamento straordinario dei residui attivi e passivi, attività propedeutica all’approvazione del bilancio di previsione», ritenendo «opportuno dare continuità nell’espletamento delle funzioni ai Sigg. dirigenti». Insomma, al Comune di Messina c’è sempre qualcosa di «complesso» (lo diventano persino la formazione dei bilanci e procedure espressamente previste dalla legge) che impedisce i cambiamenti.

Eppure a dicembre 2015, con decreto n. 76, era stato il sindaco a sottolineare la necessità di valutare, alla luce dei nuovi inserimenti dirigenziali, una eventuale rimodulazione riorganizzativa degli uffici e del personale e conseguenti incarichi dirigenziali. Come si ricorderà, risalgono a dicembre scorso le assunzioni a tempo determinato della dirigente all’Ufficio di Gabinetto Loredana Carrara (subentrata alla vincitrice della selezione Claudia Manciola, che ha rinunciato all’incarico) e del dirigente ai servizi sociali Domenico Zaccone ed in quella circostanza il primo cittadino si era convinto, o lo avevano convinto, che fosse opportuna una riorganizzazione della macchina amministrativa.

A sei mesi di distanza, invece, Accorinti alza per la seconda volta il freno a mano e lascia tutti i dirigenti al proprio posto di comando, lo stesso che occupano da gennaio 2014. Ma vediamo i settori in mano ai 19 dirigenti di Palazzo Zanca: Giovanni Bruno, Dipartimento Vice Segreteria; Calogero Ferlisi, Polizia Municipale "ad interim” e Dipartimento Avvocatura; Antonio Cardia, Dipartimento Protezione Civile e Difesa del Suolo; Letteria Santa Pollicino, Dipartimento Servizi al Cittadino; Natale Maurizio Castranovo, Dipartimento Demanio – Patrimonio – Espropriazioni; Maria Canale, Dipartimento Politiche per la Casa; Carmelo Giardina, Dipartimento Servizi alla Imprese; Salvatore De Francesco, Dipartimento Politiche Culturali ed Educative; Antonino Cama, Dipartimento Servizi Finanziari; Giovanni Di Leo, Dipartimento Risorse Umane; Riccardo Pagano, Dipartimento Provveditorato ed Economato; Romolo Dell’Acqua, Dipartimento Entrate Tributarie; Antonio Amato, Dipartimento Lavori Pubblici; Francesco Ajello, Dipartimento Manutenzione Immobili Comunali; Vincenzo Schiera, Dipartimento Politiche del Territorio; Antonella Cutruneo, Dipartimento Edilizia Privata; Mario Pizzino, Dipartimento Mobilità Urbana; Domenico Signorelli, Dipartimento Ambiente e Sanità; Domenico Manna (che è anche commissario straordinario all’Atm), Dipartimento Cimiteri e Verde Pubblico.

Il “congelamento” degli incarichi dirigenziali disposto dal sindaco porta nuovamente alla ribalta anche il “caso” Le Donne. Lo scorso aprile, Indietrononsitorna aveva chiesto di separare la figura del segretario generale da quella di direttore generale, mettendo in discussione l’operato di Antonio Le Donne sul fronte della riorganizzazione della macchina amministrativa (vedi qui). La mozione arrivata dai suoi sostenitori più influenti era stata accolta dal sindaco Accorinti, ma provvisoriamente accantonata in attesa di chiudere il triste capitolo del bilancio di previsione 2015, finalmente approvato mercoledì scorso con ben 8 mesi di ritardo. Adesso che la pratica del previsionale 2015 è chiusa, il caso Le Donne potrebbe essere messo all’ordine del giorno dell’agenda del sindaco, che sarebbe chiamato a scegliere tra i suoi consiglieri più fidati (Elio Conti Nibali e Ninni Artemisia in primis) e il suo pupillo, o forse ex pupillo. Peraltro, il manager di Palazzo Zanca ha già manifestato le sue perplessità sullo sdoppiamento dlle due figure (vedi qui) e sicuramente non prenderebbe bene l’eventuale decisione di Accorinti di lasciargli solo l’incarico di segretario generale, che comporterebbe perdita di potere e di mezzo stipendio.

La patata bollente è nelle mani del sindaco, chiamato a decidere così come gli è stato espressamente chiesto da Indietrononsitorna e anche da qualche assessore. Sempre che, anche in questo caso – come per i dirigenti – non prenda ancora tempo e rinvii la decisione.

L’auspicio è che, a furia di rinviare scelte importanti, tutto non rimanga com’è. Anzi com’era nel 2013, quando Renato Accorinti si è insediato promettendo la rivoluzione.

Danila La Torre