Avevano previsto tutto i responsabili del Comitato promotore per i festeggiamenti della Madonna della Lettera di Torre Faro, dalle ambulanze bloccate da un traffico viario da bollino rosso, all’invasione di ambulanti e rifiuti, sino alla sospensione del servizio pubblico, accompagnato dall’assenza di adeguata assistenza alla viabilità. Sebbene dubbi e perplessità, in merito alla gestione della macchina organizzativa che quest’anno avrebbe accompagnato l’appuntamento con la celebrazione religiosa, che come da tradizione ha luogo la terza domenica di agosto in onore della santa patrona, fossero stati sollevati preventivamente dai responsabili dell’evento, nessuna precauzione sembra essere stata adottata per scongiurare il caos che si è venuto creare nel pomeriggio di domenica scorsa.
Responsabilità e mancanza di tempestivi interventi che per il portavoce del comitato organizzativo della parrocchia di Santa Maria della Lettera, Andrea Risitano, sono imputabili all’amministrazione guidata dal sindaco Renato Accorinti.
Una “Cassandra” che è rimasta inascoltata ed ha generato la rabbia dei residenti del piccolo borgo marinaro e dei responsabili del Coordinamento per i festeggiamenti patronali. “Soltanto grazie al senso civico degli abitanti di Torre Faro è stato possibile scongiurare momenti di crisi – spiega in una nota Andrea Risitano – ma molti residenti hanno attribuito ai membri del comitato responsabilità che certamente non ci competono. Nell’ormai imperante logica del “fai da te” non si chiedono più riposte a quanti avrebbero il dovere di fornirle – prosegue il portavoce del comitato organizzatore – e ci si rivolge a chi non ha né il compito, né l’onere di ricoprire ruoli e responsabilità che risiedono in capo ad altri”.
Dito puntato dunque contro l’amministrazione Accorinti, nei confronti della quale i componenti del Comitato torrefarese hanno formalmente inoltrato una serie di istanze precise e circostanziate.
Viabilità, rifiuti, annona e mercati: sono questi gli aspetti mal gestiti che, secondo gli organizzatori dei festeggiamenti religiosi, hanno messo a rischio il corretto svolgimento della processione mariana.
“La presenza della Polizia Municipale, dal 16 al 18 agosto, ha visto su strada una sola pattuglia composta da tre agenti che – spiega Risitano – nonostante la difficile gestione di una viabilità congestionata, hanno svolto uno sforzo immane per garantire il corretto svolgimento della Processione: a loro il merito – ironizza Risitano – ed altre giornate “Fai Da Te”.
Un elogio che va tributato anche ai Carabinieri della stazione di Ganzirri, per il servizio svolto colmando il vuoto lasciato da altre Forze dell’Ordine”.
Una rabbia, quella degli organizzatori, alimentata anche dall’assenza di una preventiva chiusura del transito veicolare nella fascia oraria ricompresa tra le 21 e la mezzanotte: “Avevamo chiesto – denunciano gli organizzatori – la chiusura di alcune vie secondarie allo scopo di trasformare il centro del paese in un area pedonale, così come è accaduto nel corso delle scorse manifestazioni. Anche in questa circostanza non siamo stati ascoltati con la conseguente ed inevitabile pericolosa promiscuità tra pedoni e veicoli, ambulanze inghiottite nel traffico, assenza di tutori dell’Ordine e servizio di trasporto pubblico sospeso”.
Chiuso il capitolo viabilità, le istanze degli organizzatori si concentrano sulla massiccia presenza di bancarelle abusive e venditori ambulanti: “ Abbiamo stimato circa 100 presenze abusive, accompagnate dalla totale assenza del servizio di controllo annonario, che hanno bloccato il traffico tra via Nuova, via Torre e via Palazzo. Competenze che certamente non spettano ai componenti del Comitato – si legge ancora – un' invadenza che, se si riesce a contenere ed a gestire con gli ambulanti extracomunitari, difficilmente è possibile arginare quando ci si rapporta con gli ambulanti locali”.
Circostanza che lascia l’amaro nei membri del comitato e si concretizza in un accusa precisa: “Ci chiediamo – si legge nero su bianco – quante miglia di euro non siano state incassate dal Comune legate a proventi concessori e di chi sia la responsabilità”?
Finita la festa, il triste copione si ripete e le tracce dell’inciviltà dei messinesi segnano ancora una volta l’asfalto come la firma di un’artista sulla tela: i rifiuti. Anche qui per i componenti del comitato organizzativo si poteva e doveva fare di più: “Solo il lavaggio dei cassonetti già presenti su strada – denunciano i promotori – e nessuna possibilità di ottenere nuovi cestini portarifiuti”. Solo l’intervento dell’assessore Daniele Ialacqua e del commissario di Messinambiente Armando Di Maria hanno dato fiato al piccolo centro della riviera nord: “Un intervento in extremis – si legge ancora – che però ha consentito di poter svolgere la processione all’interno del suo percorso tradizionale tra via Torretta, via Margi e Due Torri, grazie ad una celerissima opera di scerbatura ed al taglio dei rami d’albero prospicienti sull’asse viario”.
La nota del portavoce Andrea Risitano si rivolge in conclusione a Primo Cittadino Accorinti che apostrofa così: “Caro Renato, il “Fai da Te” non ci spaventa ma di fronte a responsabilità tecnico- legali- amministrative bisogna fermarsi ed attendere che altri, sulle spalle dei quali pesano funzioni e responsabilità, intervengano. Non è accettabile – si legge – che i villaggi di Ganzirri e Torre Faro in occasione delle Feste Patronali divengano terra di nessuno, luoghi dove imperano l’illegalità e l’irresponsabilità di chi dovrebbe attendere ai propri compiti istituzionali. Smettiamola di riempirci la bocca di frasi come “territorio vocato al turismo”.
Caro Renato – conclude la nota – se vuoi governare la città, dà vita un radicale tour over dei tuoi dirigenti, arroccati e incancreniti nei loro ruoli, sospendi i premi di produttività perché la responsabilità dell’attuale default finanziario è imputabile anche a costoro”.
(Emma De Maria)